Falsi poveri rom a Roma, sequestrati 2 milioni

Risultavano ufficialmente indigenti e così fruivano di alloggio e utenze gratuite a carico del Comune

La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato beni per circa due milioni di euro a venti persone, tutte di etnia Rom, residenti presso i vari campi nomadi autorizzati della Capitale. Si tratta di un "tesoretto" in denaro, libretti di deposito, obbligazioni e gioielli custoditi in cassette di sicurezza.

I rom ufficialmente risultavano indigenti, tant'è che fruivano di alloggio ed utenze (acqua, elettricità e gas) gratuite a carico di Roma Capitale oltreché dell'esenzione dalla tassa sui rifiuti.

Come prevedibile, il sequestro di 2 mln di euro eseguito dalla Guardia di Finanza di Roma nei confronti di falsi poveri rom non ha lasciato indifferente il mondo della politica. Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia, ha dichiarato che "è inquietante quanto smascherato dai finanzieri del comando provinciale di Roma, che hanno sequestrato beni del valore di due milioni di euro a venti rom residenti negli insediamenti attrezzati. Si tratta di una situazione paradossale perché i nomadi avevano racimolato obbligazioni, preziosi e conti correnti d’oro nonostante per le istituzioni fossero nullatenenti e quindi non pagassero nemmeno un euro per casa e bollette varie. Che al contrario sono i romani ad avere sul groppone".

Fatto ancor più grave, secondo Palozzi, "è che i destinatari del provvedimento di confisca sono rom già noti alle forze dell’ordine, essendo pregiudicati protagonisti di molti atti criminosi in città".

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