Ferentino: “Correte, la massacra” a 10 anni salva la mamma dalle botte del padre
Nel 2023, secondo la questura di Frosinone, si è verificato un caso di violenza ogni due giorni, e nessuna parte del territorio è risparmiata
Quando ha visto il padre picchiare violentemente la madre, non ha esitato un attimo. È sceso in strada in pigiama, ha chiamato il 112 descrivendo con precisione quanto stava accadendo, e ha urlato ai vicini: «Correte, la massacra». Così, un ragazzino di 10 anni è riuscito a salvare la donna, mentre il fratello maggiore tentava di fermare la furia del padre, che è stato poi arrestato dai carabinieri nell’appartamento di Ferentino.
Forse l’alcol alla base dell’aggressione
L’uomo è stato arrestato, ma madre e figli porteranno a lungo con sé il trauma di quella notte. La donna, inoltre, porta sul corpo i segni della violenza, probabilmente non la prima aggressione (i carabinieri indagano) fatta di calci e pugni, scatenata da un futile motivo: la gelosia per il tempo che la moglie trascorreva con le amiche. Forse l’uomo aveva anche bevuto troppo, e al ritorno a casa era più nervoso del solito. Solo il coraggio dei ragazzini ha impedito una tragedia e ha consentito ai carabinieri di intervenire in tempo.
I numeri
I dati sono chiari: l’episodio di Ferentino è solo l’ultimo di una lunga serie di violenze domestiche. Le cronache recenti parlano di denunce, divieti di avvicinamento e l’utilizzo di “braccialetti” elettronici per tenere sotto controllo uomini violenti. Negli ultimi dieci giorni ci sono stati tre interventi, e dall’inizio di settembre cinque ammonimenti da parte del questore. Nel 2023, secondo la questura di Frosinone, si è verificato un caso di violenza ogni due giorni, e nessuna parte del territorio è risparmiata: da Atina a Ceccano, da Cassino al capoluogo, gli episodi si ripetono a ritmo allarmante.
Chiedere aiuto, non avere paura
I centri antiviolenza svolgono un ruolo fondamentale, con attività nelle scuole, consulenze e sostegno psicologico e legale per aiutare le vittime a denunciare. Le segnalazioni sono in aumento, anche grazie alla disponibilità di stanze protette e case rifugio per le donne a rischio. «Chiedere aiuto – dicono dall’associazione ‘Fammi rinascere‘ – è un atto di amore verso te stessa e verso chi ti sta intorno. Non avere paura».