Fiumicino, algerini scappati all’aeroporto: è giallo

Trentacinque algerini si sono dileguati appena scesi da un volo: episodio che genera timori dopo le minacce dell’Isis

La notizia è di quelle potenzialmente allarmanti, specialmente in un periodo come l'attuale dove la minaccia del terrorismo sta tornando alla ribalta a causa della guerra all'Isis. Ben trentacinque cittadini algerini, dei quali non sono note le generalità, si sono dileguati, facendo perdere le loro tracce, dopo essere atterrati all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Lo ha reso noto Il Messaggero, rivelando che la denuncia è scattata nella mattinata di ieri. Gli algerini, una volta scesi da un volo, forse proveniente da Algeri o Istanbul, hanno eluso il controllo dei documenti e sono scappati senza salire sulle navette che conducono all'aerostazione. C'è chi sostiene che per mimetizzarsi, i trentacinque avrebbero indossato le tute del personale addetto allo scarico dei bagagli.

Fatto sta che il nutrito gruppo di nordafricani è riuscito a scavalcare le recinzioni dell'aeroporto e a fuggire, beffando la security. La denuncia del fatto è avvenuta alla riunione dei poliziotti della Polaria, che hanno chiesto l'intervento del capo della Polizia, Alessandro Pansa. Come sottolineato in precedenza, il fatto ha generato molte preoccupazioni, dal momento che è avvenuto in un momento nel quale l'Isis sta minacciando a più riprese l'Occidente. Tuttavia, ancora non sono chiare le reali intenzioni dei trentacinque fuggitivi. Alcuni ipotizzano, come ha fatto Andrea Margelletti, presidente del CeSi (Centro Studi internazionali), che è più facile immaginare che le strane sparizioni di Fiumicino siano legate al "traffico umano dell'immigrazione clandestina o alla malavita organizzata, magari legata ai movimenti di droga".

Lo stesso Margelletti, comunque, non ci mette la mano sul fuoco, in quanto ha aggiunto: "Visti i tempi che corrono bisogna essere prudenti, nulla è da escludere…". Nell'attesa e nella speranza che si faccia chiarezza sulla situazione, viene da chiedersi come il sistema di sorveglianza sia stato eluso così facilmente, da un gruppo di trentacinque persone per giunta.

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