Roma. Foibe, blitz in Campidoglio

La Giovane Italia ha protestato contro i tagli ai viaggi di istruzione alle Foibe

Un blitz di pochi minuti, silenzioso, quello che si è svolto oggi in Campidoglio. Proprio sotto la statua di Marco Aurelio, i militanti della Giovane Italia Roma hanno srotolato due striscioni e sventolato bandiere tricolori. Sugli striscioni si leggeva: “Marino, il ricordo non si taglia!” e “Noi siamo ancora qui per ricordare, Noi siamo ancora qui per chi vuole dimenticare”.
Alcuni di loro, poi, si sono stretti i polsi con una corda, a simboleggiare l’offesa arrecata alla vittime italiane dalla decisione del sindaco di Roma di tagliare i fondi alle scuole per effettuare i viaggi nei luoghi del Ricordo delle Foibe.

“Siamo qui per dimostrare che ancora una volta il sindaco Marino ha dato sfoggio della sua inadeguatezza a ricoprire il suo ruolo. Tagliando i fondi per i viaggi nei luoghi dove si è consumato l’orrore delle Foibe, ha dimostrato di non avere a cuore tutti i cittadini, ma solo una parte. Marino ha dimostrato di essere un sindaco di parte, e quindi di possedere solo una parte della memoria”. Così Giovanni Quarzo, capogruppo di Forza Italia in Campidoglio e presente al blitz.
“La decisione di Marino – continua Quarzo – è gravissima. Per tanti anni in questa città si è parlato di Foibe, e ora si cerca di cancellare tutto. Come Forza Italia presenteremo un documento in Campidoglio, perché i martiri delle Foibe non moriranno una seconda volta, finché qualcuno li ricorderà”.
Secondo Quarzo, inoltre, non basta agire dal punto di vista politico, ma anche da quello della formazione: “Nelle scuole bisogna fare di più – dichiara – Spesso i libri tacciono su questo orribile episodio della nostra storia. E di certo non bisogna impedire ai giovani di recarsi nei luoghi del ricordo: i soldi si possono reperire tagliando qualcosa ai consulenti strapagati da Marino e scelti senza concorso pubblico”.

Presente al blitz anche il senatore Domenico Gramazio: “Ci sembra davvero ingiuriosa la decisione del sindaco di Roma di tagliare i contributi che il Comune stanziava in favore delle scuole romane per le visite alle Foibe. Oltretutto questa scelta combacia col decimo anniversario della legge (la n.92 del 2004, ndr) che istituisce la Giornata del Ricordo (10 febbraio, ndr). Vuol dire che 10 anni or sono, lo Stato italiano ha deciso di ricordare. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, disse che bisognava recuperare ciò che per tanti anni abbiamo dimenticato. Il sindaco Marino sembra ignorare tutto questo, e decide di tagliare poche centinaia di euro per i viaggi di istruzione. Il sindaco Marino forse ignora anche che in questa città esiste il villaggio giuliano-dalmata, dove nel 1953 arrivarono circa 4mila profughi, che lì trovarono riparo. E oggi, ancora ci vivono gli eredi degli infoibati”.

“E’ grave – prosegue il senatore – che si faccia l’esame al sangue delle vittime. Le vittime sono vittime. Per questo in Parlamento, sia alla Camera che al Senato, presenteremo una mozione”.
Anche in Regione, sarà affrontato un tema, con un ordine del giorno a firma del capogruppo Luca Gramazio.
“Sarà approvato all’unanimità l’atto in Regione – spiega il senatore – Questo perché il presidente Zingaretti ha dichiarato di voler partecipare volentieri a tutte le iniziative inerenti il ricordo delle Foibe. Evidentemente – incalza – Zingaretti è consapevole di essere il presidente di una regione che ospita tanti parenti degli infoibati. Marino invece si fa ricattare da Sel. Infatti, ad agosto, il vicesindaco di Roma Nieri disse che a ricordare le Foibe ci avrebbero pensato altre città. E ancora non ho capito il senso di questa affermazione”.

“Ricordiamoci – conclude il senatore – che tempo fa in questa piazza c’era uno striscione per i Marò (che Marino ha fatto rimuovere, ndr) e che ieri una delegazione parlamentare bipartisan si è recata in India per rendere omaggio ai 2 fucilieri: Marino è l’unico che resta fuori da tutto. Ma noi faremo la nostra parte: il 10 febbraio presenteremo presso Palazzo Ferraioli il volume ‘Foibe ed esodo. L’Italia negata’ ”.

Ma è stata la Giovane Italia, giovanile di Forza Italia, la vera protagonista di questo blitz, nonché organizzatrice dello stesso.
“Oggi siamo qui per manifestare contro la decisione del sindaco di tagliare i fondi destinati alle scuole per portare gli studenti in visita nei luoghi del ricordo delle Foibe”. Così Pierpaolo Ceci, dirigente romano della Giovane Italia. Che continua: “Marino sta impedendo agli studenti di vedere personalmente i luoghi dove quella tragedia si è consumata. Questo, sottolinea la volontà del Sindaco di non inserirsi in quel processo di riconciliazione nazionale intrapreso 10 anni fa con la legge che istituisce la Giornata del Ricordo”.

“Crediamo – continua Ceci – che quella del sindaco sia una scelta politica, nascosta dietro ragioni economiche. Ma nessuna ragione di tipo economico potrà cancellare il ricordo di migliaia di vittime italiane uccise dai partigiani titini con l’unica colpa di essere italiane”.

Gli fa eco Filippo Coderoni, presidente di Azione Universitaria Roma Tre, che sottolinea come negli anni Roma Tre si sia distinta “per aver portato avanti campagne di informazione sul tema, dato che i libri di storia spesso e volentieri omettono di raccontare la tragedia delle Foibe”.
“La memoria può ripartire dalla cultura, e da chi si fa promotore della cultura, una cultura senz’altro democratica. Inoltre, l’Università può essere il luogo ideale da cui rilanciare il valore del ricordo dal momento che la conoscenza e lo studio sono gli unici mezzi per diffondere la realtà di quanto accaduto. Per questo a Roma Tre sono state organizzate mostre fotografiche, convegni e conferenze. E dove non arriveranno le iniziative culturali dell’Università, arriveremo noi”.

“Tra l’altro – conclude Coderoni – segnalo che il 10 febbraio si svolgerà la Corsa del Ricordo nel quartiere giuliano-dalmata. L’evento è stato organizzato dall’Asi (Associazione Sportiva Italiana, ndr), e noi aderiremo all’iniziativa”.

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