Categorie: Politica

Frascati, intervista a Matteo Filipponi

C'è grande attesa a Frascati per le elezioni comunali di domenica 25 maggio. Saranno ben 8 i candidati sindaco che si sfideranno fra loro in quello che, a ragione, può definirsi un tutti contro tutti, specialmente per quanto riguarda il centro-destra e il centro-sinistra. In quest'ultimo schieramento, non sono bastate nemmeno le primarie a dirimere le controversie. La vittoria sul filo di lana di Alessandro Spalletta non è stata riconosciuta dal rivale Roberto Mastrosanti, che ha deciso di presentare una candidatura autonoma, che può contare sull'appoggio di  "dissidenti" del Pd, di Sel, Psi e alcune liste civiche, tra le quali spicca quella del sindaco uscente Stefano di Tommaso, che è stato espulso dal Pd per non aver osservato il patto delle primarie, nelle quali è giunto al terzo posto.

Tuttavia Spalletta gode dell'appoggio del Pd e di altre liste civiche, che gli riconsocono il successo ottenuto sugli sfidanti e lo ritengono l'unico candidato legittimo del centro-sinistra. Tra i suoi maggiori sostenitori figura senza dubbio Matteo Filipponi, consigliere comunale uscente con delega allo sport, che ha rilasciato alcune dichiarazioni al nostro giornale

Allora Matteo, quali sono le motivazoni che ti hanno spinto a candidarti nuovamente?

E' stata una bella esperienza di vita, non facile da far combaciare con il lavoro, la famiglia e tutto il resto ma sicuramente una bella parentesi che mi ha fatto conoscere diverse realtà e fatto toccare con mano quanto sia difficile il rapporto tra burocrazia e cittadino. Ho deciso di ricandidarmi con l'intento di mettere a frutto, appunto, l'esperienza maturata in questi anni per fornire risposte più veloci e concrete alla voglia di cambiamento che manifesta Frascati come il Paese intero!

Perché il tuo sostegno ad Alessandro Spalletta?

Sono consigliere comunale uscente del Partito Democratico e mi ricandido nel PD. Dopo quest'ultima sindacatura molto travagliata abbiamo deciso, come coalizione di centrosinistra, di ricorrere alle Primarie per l'individuzione del nostro candidato sindaco. Avremmo potuto ricandidare direttamente il sindaco uscente (Stefano Di Tommaso) ma non vi era la convinzione e sentivamo in Città un malcontento diffuso – sicuramente in parte derivante dalla crisi generale e dal vento di antipolitica che ormai tira da molto tempo –  in parte derivante dalla scarsa capacità di conduzione della macchina amministrativa da parte di chi era deputato a farlo, quindi Sindaco in primis.
Alle primarie del 9 marzo, hanno preso parte 3 candidati: Roberto Mastrosanti, il Sindaco uscente Stefano Di Tommaso, che è arrivato terzo (e quindi si è confermata giusta la sensazione che non era il caso di ripuntare su una sua candidatura) e Alessandro Spalletta, un commercialista di Frascati, che tra le altre cose è stato ed è uno sportivo di ottimo livello, ha avuto l'onore/onere di ricevere il maggior numero di voti e questo gli ha consentito di essere il candidato sindaco del centrosinistra con il PD in testa, insieme a Frascati a sinistra, l'IDV ed altre due liste civiche.

Gli altri due contendenti hanno ritenuto di non tenere fede all'impegno delle primarie e supportare quindi la sua candidatura ma hanno deciso di fare altro (sulle motivazioni non entro in merito in questa sede altrimenti rischierei di dilungarmi troppo), cosa che ha creato una fase iniziale di disorientamento sia per gli oltre 2800 partecipanti alle primarie che per l'estabilishment politico locale (e di altri livelli). Ci sono 8 candidati a Sindaco e oltre 300 come consigliere comunale situazione che vedrà per forza una forte dispersione di voto oltre ad una percentuale di astensonismo (fenomeno diffuso che mi auguro diminuisca e tutti dobbiamo fare in modo che ciò avvenga impegnandoci nel convincere le persone che l'esercizio del diritto di voto ha ancora valore e significato). 

 

Secondo te per quale ragione le Primarie hanno causato queste aspre divisioni, anziché compattare il PD e la coalizione di centrosinistra?

Francamente, le Primarie sono uno strumento che non amo particolarmente poichè spesso nei territori si è rivelato un metodo divisivo anzichè di potenziamento del consenso e magari le scelte che deleghiamo ai cittadini tramite le Primarie potrebbero tornare di competenza della classe ditigente deputata ad assumersi anche tali responsabilità.

Qualche altra informazione su di te?

Ho 32 anni, sono in Polizia dal 2004, sono diplomato in ragioneria, sono consigliere comunale delegato allo sport uscente, ex calciatore dilettante di buon livello (ogni tanto ancora gioco con piacere) , donatore iscritto all’AVIS e papà di una bimba con la mia compagna

Redazione

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