Gianluca Vialli, un campione che affronta la partita più difficile

E’ uno dei pochissimi calciatori italiani che hanno vinto tutte le tre principali competizioni UEFA per club e l’unico che le ha vinte con tre squadre differenti

Lotta da quasi un anno contro il cancro, Gianluca Vialli, e per la prima volta lo ammette pubblicamente. L'ex campione della Juventus ha scritto un libro su questa esperienza dolorosa. "Oggi sto bene ma ancora non so come finirà la partita", ha dichiarato in una lunga intervista a "Il Corriere della Sera" il commentatore sportivo popolare in televisione. "Un’esperienza – spiega Vialli – di cui avrei fatto volentieri a meno. Ma non è stato possibile. E allora ’ho considerata semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa. Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene: i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, mia moglie Kathryn, le nostre bambine Olivia e Sofia. E ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro".

Gianluca Vialli, l'intervento, la chemioterapia e la radioterapia  

Vialli si è anche sottoposto a un intervento per asportare il tumore e poi otto mesi di chemioterapia e sei di radioterapia. "Oggi – confida l’ex calciatore – sto bene. Anzi, molto bene. È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita. E spero che il mio sia un libro da tenere sul comodino, di cui leggere una o due storie prima di addormentarsi o al mattino appena svegli. Un’altra frase chiave, di quelle che durante la cura mi appuntavo sui post-it gialli appesi al muro, è questa: noi siamo il prodotto dei nostri pensieri. L’importante non è vincere; è pensare in modo vincente. La vita è fatta per il 10% di quel che ci succede, e per il 90% di come lo affrontiamo. Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare quel che accade.Vorrei che qualcuno mi guardasse e mi dicesse: è anche per merito tuo se non ho mollato".

Gianluca Vialli, la biografia del calciatore

Gianluca Vialli classe 1964. Proveniente da una famiglia cremonese, tira i suoi primi calci all'oratorio di Cristo Re, al villaggio Po di Cremona. Entra nelle giovanili del Pizzighettone, per poi passare alla Primavera della Cremonese. La carriera a livello professionistico, nel ruolo di attaccante, inizia nel 1980. Vialli gioca nelle fila di Cremonese, Sampdoria e Juventus. Vince due scudetti, il primo storico con la Sampdoria nella stagione 1990-1991, in coppia con il suo "gemello del gol" Roberto Mancini, il secondo con la Juventus nella stagione 1994-1995. Con la Juventus vince inoltre una Champions League nel 1996, battendo in finale l'Ajax ai calci di rigore; una seconda Coppa dei Campioni sfuma nel 1992 nella finale persa 1-0 dalla Sampdoria contro il Barcellona ai supplementari. Nel 1996 si trasferisce in Inghilterra per giocare con il Chelsea, assumendo dal 1998 il doppio ruolo di giocatore-allenatore. 

Gianluca Vialli, la carriera in Nazionale 

Il giovane Gianluca Vialli ha fatto parte della Nazionale Under 21, segnando 11 reti in 21 presenze. In Nazionale maggiore viene convocato da Azeglio Vicini ai Mondiali del 1986 in Messico, dove gioca tutte le partite, pur senza riuscire ad incidere. E' poi il perno dell'attacco azzurro durante l'Europeo tedesco del 1988, in cui segna la rete della vittoria contro la Spagna. In seguito contribuisce alla conquista del 3° posto dell'Italia nei Mondiali del 1990, anche se la sua stella viene offuscata dall'esplosione di un altro attaccante, simbolo italiano di quell'edizione casalinga del torneo mondiale: Totò Schillaci, il quale sarà anche capocannoniere per l'Italia. Eccellente giocatore nei primi anni '90, l'avventura in nazionale di Gianluca Vialli si esaurisce con l'arrivo del C.T. Arrigo Sacchi che non lo convoca per il mondiale USA 1994. Con la maglia della Nazionale maggiore totalizza complessivamente 59 presenze e 16 gol. 

I trofei vinti e la carriera da allenatore di Vialli

E' uno dei pochissimi calciatori italiani che hanno vinto tutte le tre principali competizioni UEFA per club e l'unico che le ha vinte con tre squadre differenti. La carriera di allenatore inizia quando nel febbraio del 1998 Ruud Gullit viene licenziato. La squadra si trova ancora in corsa nella Coppa di Lega e nella Coppa delle Coppe e, sotto la sua guida, vince entrambe. Finisce inoltre quarto nella Premier League. La stagione seguente, 1998/1999, vince la Supercoppa Europea battendo 1-0 il Real Madrid e termina al terzo posto in Premier League, a soli quattro punti dal Manchester United campione, miglior posizionamento della squadra del Chelsea dal 1970 in poi. Nel 1999/2000 porta il Chelsea ai quarti di finale della Champions League, nella sua prima apparizione nella competizione, raggiungendo l'apice nella vittoria 3-1 sul Barcellona, anche se poi viene eliminato nella gara di ritorno, perdendo 5-1 ai supplementari. Nonostante un brutto quinto posto in Premier League, la stagione finisce con l'acuto della vittoria sull'Aston Villa nella FA Cup, conquistata grazie alla rete dell'italiano Di Matteo. L'ultima stagione di Vialli a Londra inizia nel migliore dei modi, con la vittoria nella FA Charity Shield contro il Manchester, il quinto trofeo conquistato in meno di tre anni, che rende Gianluca Vialli l'allenatore più vincente della storia del club fino a quel momento. Nonostante questo Vialli viene licenziato dopo cinque partite dall'inizio della stagione, dopo un avvio stentato e diverbi con diversi giocatori, tra questi Gianfranco Zola, Didier Deschamps e Dan Petrescu. Nel 2001 accetta la proposta del Watford, squadra della First Division inglese: nonostante i grandi e costosi cambiamenti che effettua nel club, non ottiene che un quattordicesimo posto in campionato e viene licenziato dopo una sola stagione. Inizia poi una lunga disputa legale riguardo il pagamento del restante contratto.

Gianluca Vialli impegnato nel sociale

In ambito sociale dal 2004 Vialli svolge un'importante attività con la "Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus", fondata assieme all'ex calciatore Massimo Mauro e all'avvocato Cristina Grande Stevens, che ha lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulla Sclerosi laterale amiotrofica (morbo di Lou Gerhig) e sul cancro, attraverso l'AISLA e la FPRC. Vialli ha pubblicato in Inghilterra un libro dal titolo "The Italian Job", in cui analizza le differenze fra calcio italiano e inglese. Il libro è stato successivamente pubblicato anche in Italia per Mondadori ("The Italian job. Tra Italia e Inghilterra, viaggio al cuore di due grandi culture calcistiche"). Il 26 febbraio 2006 Vialli ha avuto l'onore di essere stato il portatore della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura dei XX Giochi Olimpici invernali di Torino 2006. Negli anni successivi lavora come opinionista e commentatore televisivo per Sky Sport. Nel 2015 viene inserito nella "Hall of Fame del calcio italiano".

Foto di Claudio Pasquazi

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