Giuseppe Giannini indagato per frode sportiva

L’ex mister del Gallipoli avrebbe, insieme al DS Dimitri, comprato alcuni calciatori per salire in B

La promozione in serie B era un risultato da ottenere a tutti i costi e così, alla vigilia dell'ultima gara di campionato contro il Real Marcianise, Salvatore e Ivano Righi, Giuseppe Giannini e Luigi Dimitri – questi ultimi rispettivamente allenatore e direttore sportivo del Gallipoli calcio – si accordarono per consegnare la somma di 50mila euro a calciatori del Real Marcianise, tra cui Michele Murolo, Massimo Russo ed altri non identificati.

Una somma necessaria al fine di perseguire, attraverso l'illecito, la promozione in serie B che in effetti ci fu con il decisivo l'incontro vinto 3 a 2 dal Gallipoli.
Queste le conclusioni a cui sono arrivati gli inquirenti. L'indagine ha portato all'arresto di 90 persone accusate di far parte del clan Contini.
Tutti i soggetti coinvolti nella vicenda sono indagati per il reato di frode sportiva con l'aggravante della finalità mafiosa.

L'ex DS del Gallipoli Gino Dimitri cade dalle nuvole: "Resto stupito per il coinvolgimento in una vicenda alla quale sono assolutamente estraneo. Ho conferito mandato all’avvocato Stefano Chiriatti per tutelare nelle sedi competenti la mia immagine".
Non vuole credere a quanto sarebbe accaduto anche il presidente del Gallipoli Vincenzo Barba: "Conosco Giannini e Dimitri, che mai si sarebbero macchiati di una colpa tanto grave. Il Gallipoli fu protagonista di una cavalcata straordinaria e nell’ultima giornata la partita contro il Real Marcianise, giocata dinanzi a un pubblico capace di vincere da solo la sfida, fu il naturale epilogo di un torneo consumato nel segno dello spettacolo".

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