Nella stupenda location del Granaio Borghese di Artena, la professoressa Rita Cerasani, ha moderato la presentazione del romanzo “L’altra Gioventù”, scritto dalla poetessa, giornalista, autrice teatrale, dirigente dell’Unitre di Segni, Fernanda Spigone. Erano presenti il Sindaco di Artena Felicetto Angelini, l’Assessore alla Cultura Lara Caschera, il Consigliere Alessandra Bucci, il vicepresidente dell’Unitre Leonello Bianchi, la Dirigente scolastica Dottoressa Daniela Michelangeli, le rappresentanti dell’Unitre di Artena Franca Franciosi ed Ambra Cipriani e di Segni Loredana Biancone, la rappresentante del Centro di ricerca letteraria diretto dalla Spigone, dotteressa Veronica Zegretti, il fotografo Luigi Morone, il poeta Renato Centofanti, nonché tanti cittadini che, nonostante gli impegni per le festività natalizie, hanno preferito trascorrere un pomeriggio all’insegna della Cultura con la C maiuscola.
Ma perché questo titolo? Perché – come ha ribadito l’Autrice – nel ‘68 si consideravano appartenenti all’altra gioventù sia gli studenti che contestavano, da parte degli altri, sia viceversa. Questo romanzo, pur non essendo autobiografico appare di formazione, in quanto la Spigone molto vi ha trasposto del Suo vissuto ai tempi dell’Università: l’ingenuità della ragazza di provincia, la paura per le contestazioni studentesche, fatti di sangue realmente accaduti. Lo scenario, descritto con dovizia di particolari ed una sensibilità non comune, ci rimanda alla città di Roma, a Segni (luogo di nascita dell’Autrice) ai Monti Lepini, alla campagna Ciociara, al fiume Sacco. Magnifici siparietti culturali sono le storie di India e del vignaiolo, l’origine di ‘Signia’, le feste e le tradizioni a Segni.
Dai vari interventi se ne deduce che il ’68 cambiò la storia italiana: da allora iniziarono conquiste scolastiche e sindacali ed il preannuncio di leggi importanti quali il divorzio e l’aborto legalizzato. L’Autrice si è infine soffermata sulla prefazione vergata dal critico Turi Vasile, molto originale. Dopo gli interventi dell’Assessore Caschera e del Sindaco, il quale ha considerato le vicende occorse alle tre donne del romanzo (Dora, Silvia. la Sconosciuta), come ‘pietre miliari della vita’, il pomeriggio si è concluso con gli auguri ed un arrivederci a momenti simili, sempre così coinvolgenti e culturalmente qualificanti al Granaio Borghese.
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