“Ho sparato a Ciro Esposito, se non lo avessi fatto sarei morto”

Daniele De Santis parla a Panorama e Il legale della famiglia Esposito protesta

"Ho sparato a Ciro Esposito: se non avessi premuto il grilletto sarei morto". Sono le dichiarazioni di Daniele De Santis rilasciate a Panorama, dove per la prima volta "Gastone" ha raccontato gli eventi di quel maledetto pomeriggio-sera del 3 maggio 2014, giorno nel quale si disputò la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.

"Non riesco a dimenticare quel giorno – prosegue De Santis – che resta una tragedia per tutti: per la famiglia di Ciro e anche per la mia. A volte mi domando: se per salvarmi la vita, oltre alle sofferenze fisiche, devo veder soffrire tanto, non era meglio che mi avessero ammazzato?".

Entrando nel merito di quei concitati e tragici momenti dei tafferugli che hanno portato al ferimento di Ciro, rivelatosi poi fatale, l'ultras della Roma racconta di aver commesso l'errore di aver raccolto un fumogeno, per poi rilanciarlo su un bus parcheggiato sul controviale che chiudeva completamente l'accesso.  "Improvvisamente – ricorda De Santis – sono spuntate almeno 30 persone. Se fosse andata come sostiene chi mi accusa, avrei dovuto sparare al primo che mi capitava, no?".

Invece "Gastone" sostiene di essere scappato ma di essere comunque stato raggiunto dal gruppo. A quel punto sarebbe stato preso a bastonate e coltellate e " mentre tentavo di chiudere il cancello di accesso all’area dove abitavo, una gamba è rimasta sotto e si è staccata quasi completamente dal corpo. Ho arrancato per qualche metro e li ho avuti ancora addosso. Ero convinto di vivere gli ultimi momenti della vita. Se non avessi premuto quel grilletto sarei morto".

C'è da scommettere che queste dichiarazioni faranno discutere. Per la verità le polemiche sono già cominciate. Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito e presidente della Municipalità di Scampia: " Come se fosse una star e non un detenuto per gravissimi reati – attacca Pisani – ancora una volta dopo aver mostrato i propri glutei sui social network, con foto raffiguranti presunte ferite smentite dai verbali di pronto soccorso in atti e dalle dichiarazioni dei medici che lo ebbero in cura, De Santis va in scena questa volta addirittura su Panorama a rilasciare interviste ed a diffondere la sua versione dei fatti quando invece nelle sedi opportune si è sempre sottratto ad un confronto con i magistrati".

Per l'avvocato è inammissibile che un soggetto sottoposto a misura cautelare, misura che implica "il divieto di comunicare con l’esterno" possa godere della libertà di lasciare interviste ai giornali, i quali peraltro "non lasciano spazio alla versione dell’accusa che invece come noto è ben cristallizzata nelle testimonianze dei passeggeri del bus che venne bombardato dal De Santis che hanno chiarito nell’immediatezza come in realtà si svolsero i fatti del 3 maggio e negli esiti dell’incidente probatorio. Si apra, perciò, un inchiesta sulla estrema libertà di cui è evidente, gode tale detenuto poiché tutto ciò sta offendendo ancora una volta la memoria del povero Ciro".

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