Categorie: Opinioni

Il discorso di fine anno 2019: autorità e cittadini a una distanza…galattica

Quello che a me sembra di vedere nel messaggio di fine anno dei nostri leader politici è la loro assoluta incapacità di entrare in connessione con le esigenze e le rassicurazioni di cui hanno bisogno i cittadini. I cittadini non hanno bisogno di menzogne tranquillizzanti, ma di un senso di empatia che i vertici dello Stato hanno totalmente rimosso. La capacità di comunicare ed essere in sintonia con i cittadini è anche una prerogativa e un'abilità politica, tuttavia si è creato un totale scollamento tra ciò che il cittadino ha bisogno e ciò che le istituzioni gli dicono nella sua solennità senza appigli reali. Emblematica di questo divario è la distanza spaziale nel discorso del presidente della Repubblica, il quale mostrando l'Italia dall'alto rimarca una distanza galattica. Un'Italia in cui le istituzioni sono lontane dalla gente come le stelle. Il presidente del Consiglio, anch'esso , ha presentato quello che farà elevando se stesso, invece di allinearsi a ciò che sperano i cittadini italiani. Proprio lui che si era presentato come l'avvocato degli italiani sembra non conoscere più gli interessi del paese.

Ricordo quando il presidente Francesco Cossiga, le parole erano meno vorticosamente presenti e invadenti all'epoca, lui disse “Mi sto vedendo all'occhiello della giacca il marchio della CGIL e ringrazio per avermelo dato”: era un grande segnale di spontaneità e vicinanza. E quando il governo Andreotti abolì la befana, ma la gente insorse e lui dovette accettare perché doveva tener conto del sentire comune.

Mattarella, nel 2020, inquadrato su quello sfondo quasi asettico, in un luogo non identificabile, veleggia a mezz'aria nell'imbarazzo di una situazione socio-politica ormai troppo complessa. Un salotto senza scrivania, icona della concretezza, della penna col calamaio emblemi che dovrebbero annunciare l'anno del fare, dell'azione. Quello di Matterella è un rito di evasione, perché lui non è un uomo di bugie, perciò sceglie questa sorta di fuga. Siamo connessi con il coltan, il materiale indispensabile per i nostri smartphone estratto dalle miniere africane dove lavora una madodopera misera e disperata. L'Occidente cerca la cultura della morte, non sta difendendo la sua di cultura, inizia l'anno ripetendosi in questo atteggiamento.

Il 2020 inizia così con l'incertezza, una precarietà confermata dall'attacco ignobile sferrato da Trump contro l'Iran.

 

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