L'Islanda fa nuovamente centro nella lotta per i diritti della gender equality. Ieri, 29 marzo, è entrata ufficialmente in vigore, la legge approvata due settimane fa dal parlamento islandese, l'Althingi, che permetterà alle donne di percepire lo stesso stipendio degli uomini a parità di qualifica.
Pubblicata la notizia anche sulla gazzetta ufficiale, la legge non è più solo pura teoria; la polizia locale e quella tributaria, hanno l'incarico di controllare che avvenga tutto con regolarità. I datori di lavoro dovranno, inoltre, fornire periodicamente, tutti i documenti che attestano l'equità del pagamento.
Queste sono le parole del Ministro per gli affari sociali e l'uguaglianza, Thorstein Viglundsson, in seguito all'approvazione della legge: "Siamo decisi ad abbattere le ultime barriere retributive legate al gender in ogni posto di lavoro. La storia ha mostrato come a volte se vuoi il progresso, sei costretto ad imporlo dall'alto, contro chi vi si oppone". L'Islanda, quindi, già ai vertici nelle classifiche della gender equality, si aggiudica così, il primato mondiale per aver approvato una legge rivoluzionaria, non ancora in vigore in alcuna parte del continente.
Il piccolo Stato, con la forte volontà di eliminare le disuguaglianze di genere anche su questo fronte, ha dato una lezione al mondo intero, con l'auspicio, che possa trarne ispirazione.
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