In Italia già 167 morti per overdose dall’inizio dell’anno

Un problema di cui si parla poco, ma che non accenna a rimpicciolirsi e a smetterla di mietere vittime

Il 31 agosto c’è stata la Giornata mondiale di sensibilizzazione contro l'overdose, ovvero l'International Overdose Awareness Day, lanciata nel 2001. E per l’occasione il sito GeOverdose.it, un progetto del Gruppo di Interesse "Riduzione del Danno" della Sitd (Società Italiana Tossicodipendenze) ha comunicato dei dati piuttosto importanti: dall’inizio del 2018, qui in Italia, si sono verificati ben 167 decessi a causa dell’iperdosaggio di stupefacenti.

Che hanno coinvolto 138 uomini e 29 donne, per la maggior parte italiani, con un’età media di 38 anni. La sostanza più pericolosa, autrice di ben 106 ‘omicidi’, è stata finora l'eroina.

Nel 2017 i decessi erano stati 195 mentre nel 2016, come indicato nella relazione al Parlamento sulle droghe del 2017, “in Italia si sono osservati 266 decessi droga indotti. Di questi l'89,8% sono riferiti a persone di genere maschile, il 5,6% a persone di nazionalità straniera e il 51,8% a persone con età maggiore di 39 anni”.

Quella della sensibilizzazione è anche la giornata ideale per presentare il progetto "Mai senza Naloxone”: trattasi di una carovana composta da consumatori, operatori di bassa soglia, medici e ricercatori che si è proposta di toccare cinque tappe in tutta Italia con l'obiettivo di promuovere e sostenere la buona pratica di consegna del farmaco, vero e proprio antidoto per l’avvelenamento da eroina.

Anche la Cgil e la Fp Cgil hanno aderito alla giornata mondiale contro l’overdose “per sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema che riguarda la salute e la vita dei cittadini, specie di coloro che fanno uso di sostanze, per evitare lo stigma correlato alle morti per droga, per promuovere interventi in grado di dare risposte adeguate alla prevenzione delle morti per overdose, come l'uso del naloxone o le stanze per la somministrazione controllata”.

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