Incidente Aurelia, pirata strada positivo a test alcol e droga

I Carabinieri hanno emesso un comunicato che ricostruisce la tragedia costata la vita a Matteo Carta e Alessandra Grande

Poco dopo le ore 02.30 di martedì 28 giugno sulla SS 1 Aurelia, in località Santa Severa del Comune di Santa Marinella, si è verificato un terribile incidente stradale in cui hanno perso la vita due giovani che si trovavano a bordo di un ciclomotore, lui Matteo Carta, 25enne, e lei Alessandra Grande, 23enne. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Civitavecchia sono giunti sul posto poco dopo l’evento e hanno trovato, abbandonato a ridosso della siepe di un villino adiacente la Via Aurelia, sulla corsia di marcia opposta, un SUV Kia Sorento quasi distrutto dall’impatto.

Nelle vicinanze è stato trovato ciò che rimaneva di un ciclomotore e i corpi priva di vita dei due giovani. Nei minuti successivi, stante la gravità del fatto, sono intervenuti sul posto anche i Carabinieri della Stazione di Santa Severa e personale dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Civitavecchia, per l’avvio immediato delle indagini, sotto la direzione del P.M. Sostituto Procuratore Dott. Lorenzo Del Giudice, volte alla ricostruzione della dinamica e all’individuazione del responsabile della morte dei due giovani, che si era dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

Dalla prima ricostruzione dell’evento, effettuata attraverso i rilievi planimetrici eseguiti dal Nucleo Radiomobile e le dichiarazioni rese dall’unica testimone, si è potuto accertare che il conducente del SUV, che procedeva a forte velocità sull’Aurelia in direzione Civitavecchia, giunto al Km 53 circa, aveva iniziato manovra di sorpasso nei confronti di altra autovettura che percorreva la stessa via, invadendo completamente la corsia opposta e impattando frontalmente contro il ciclomotore con a bordo i due ragazzi. A seguito dell’urto il ciclomotore era andato completamente distrutto e i due giovani erano deceduti sul colpo, mentre il Suv aveva terminato la sua corsa a ridosso di una siepe di recinzione di un villino posto a circa 100 metri dal luogo dell’impatto. Da lì, probabilmente, il conducente, dopo essere uscito dall’auto passando dal finestrino, era fuggito a piedi facendo perdere le proprie tracce.

Il sopralluogo immediatamente eseguito dal personale dell’Aliquota Operativa ha consentito di rinvenire, sul cancello del citato villino, delle tracce di sangue, verosimilmente appartenente al fuggitivo, feritosi nell’impatto o nel tentativo di scavalcare l’alta recinzione della villa per raggiungere la strada e allontanarsi dal luogo. Le tracce biologiche repertate saranno successivamente inviate ai laboratori del RIS di Roma per gli esami di comparazione.

Nel frattempo, i militari di Santa Severa e del Nucleo Radiomobile, hanno individuato l’utilizzatore del SUV, P.M., un giardiniere 46enne del luogo, grazie alla conoscenza del territorio e delle persone che lo vivono, poiché il mezzo, seppure a lui in uso, è risultato essere intestato a una ditta del Viterbese, e pertanto, senza una conoscenza diretta di persone e luoghi da parte dei militari, difficilmente si sarebbe arrivati in breve tempo al suo rintraccio. Raggiunto immediatamente l’uomo presso la sua abitazione, lo stesso ha riferito di essere rientrato a casa intorno alle 21.30 e di aver parcheggiato il mezzo fuori dalla sua abitazione, per poi cenare e andare a letto ed essere svegliato dai militari, ritenendo pertanto che il mezzo gli fosse stato rubato nottetempo da ignoti che poi avevano causato l’incidente.

La versione fornita dall’uomo, però, sin da subito non ha convinto i militari, anche per lo stato di alterazione psicofisica in cui versava lo stesso, che aveva un forte alito vinoso, seppure non presentasse nessuna lesione compatibile con un incidente stradale di tale gravità. Così le indagini sono proseguite, mentre l’uomo era sotto la custodia dei militari, con acquisizione ed esame delle immagini delle Videocamere di Sorveglianza presenti a Santa Severa  ed escussione di testimoni, che hanno dato versioni contrastanti con quella fornita dall’uomo, che sarebbe stato visto fuori dalla sua abitazione ben oltre l’orario da lui fornito.

Così i militari hanno provveduto a far sottoporre l’uomo a test alcolemico e di rilevazione di sostanze stupefacenti, riscontrandolo positivo a entrambi gli esami, e proceduto ad accurato sopralluogo dell’abitazione, nel corso del quale il soggetto, vistosi alle strette, ha confessato di essere il responsabile del sinistro stradale e del conseguente decesso dei due giovani. I Carabinieri infatti, nel corso del sopralluogo, avevano rinvenuto e sequestrato gli indumenti che l’uomo indossava al momento del fatto, intrisi di sangue verosimilmente appartenente alle vittime, circostanza che l’uomo non avrebbe potuto in alcun modo sconfessare.

Lo stesso, accompagnato presso la Caserma dei Carabinieri di Santa Severa, ha inteso rendere spontanee dichiarazioni ammettendo pienamente le proprie responsabilità, fornendo importanti dettagli che hanno consentito di ricostruire in maniera più completa la dinamica del sinistro e le sue cause. Così P.M., nel pomeriggio di martedì 28 giugno, è stato dichiarato in stato di arresto per i reati di Omicidio Stradale Plurimo Pluriaggravato e Fuga a seguito di Omicidio Stradale, e associato presso la Casa Circondariale di Civitavecchia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nell’udienza svoltasi nel pomeriggio di ieri l’arresto è stato convalidato e, come richiesto dal P.M. Dott. Del Giudice, il GIP ha disposto per l’uomo la misura della Custodia Cautelare in carcere.

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