Una tragica vicenda ha coinvolto Rosaria Mancini, 52 anni.
La donna avrebbe dovuto sottoporsi ad una risonanza magnetica al Policlinico Umberto I. Ma è deceduta non appena le è stato iniettato in vena il liquido di contrasto, ancor prima di iniziare il controllo medico.
Arresto cardiocircolatorio: questa la causa che ha portato la vittima al decesso lo scorso 11 aprile.
Inutili i tentativi del personale medico di rianimarla, la donna è morta sotto gli occhi del marito che stava assistendo alle procedure di rianimazione.
In attesa dei risultati dell’autopsia, per ora il sospetto è che Rosaria fosse allergica al liquido che le era stato iniettato per la risonanza.
A suscitare l’ira del marito era la consapevolezza dei medici.
Stando alle dichiarazioni, infatti, la donna da mesi attendeva di essere operata al pancreas e non era la prima volta che si sottoponeva ad esami clinici del genere.
Per questo, i medici avevano anche informato il marito che alla donna sarebbe stato iniettato un liquido leggermente diverso da quello usato normalmente per altri pazienti.
Ma le precauzioni non sono servite a nulla, visto che l’iniezione si è rivelata fatale per Rosaria.
Roberto, il marito di Rosaria, ha quindi deciso di presentare un esposto in Procura, dove, a cura del procuratore aggiunto Leonardo Frisani e del pubblico ministero Elisabetta Ceniccola, è stato aperto un fascicolo di inchiesta.
Al momento l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
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