Io non ti mangio, la pagina di chi segue la filosofia vegana

Intervista a Luciana Milia, promotrice della comunità “Io non ti mangio”, che esprime i caratteri della filosofia vegana

Luciana come è nata l’idea di io non ti mangio?

Era il 19 Aprile 2014 e all’epoca si lavorava parecchio per boicottare Yulin Festival che ogni anno si svolge in Cina il 21 Giugno al solstizio d’estate. Yulin è un festival dell’orrore, che promuove ora in Kerala, e in Korea l’uccisione di milioni di cani con una indifferenza generale che fa venire la pelle d’oca. I cani vengono in modi barbari trasportati per tutta la Cina, stipati in camion senza acqua né aria, raccolti per le strade o rubati ai loro proprietari, uccisi o cucinati vivi per addirittura beneficiare attraverso la loro morte di ciò che risiede nel loro animo, l'allegria, la bontà, l'amore e non ultimo poter usare le loro pelli per aumentarne il ricavato e fornendole così all’industria delle pellicce.

Premetto che io sono Vegana ed antispecista per cui non faccio distinzione, ma quelle immagini mi avevano sconvolto tanto da creare una copertina di una pagina raffigurante la loro deportazione  dalla libertà alla morte. La pagina venne intitolata io non ti mangio, nome simbolico per escludere il consumo di carne e dei prodotti di sfruttamento di tutti gli animali. In seguito l’immagine divenne una mucca, e così via fino ad arrivare con l’aiuto di Manuel Peces Mac Mahon, grafico, pubblicitario di Madrid e grande amico, un logo con una immagine composta da lettere .

In quante persone siete ad operare nella pagina di facebook?

Durante quel tempo conobbi su Facebook sempre più persone, animalisti, attivisti, esperti nel settore alimentare, medici… e tutti rimasero affascinati dall’idea della pagina. Così oggi siamo in  38, tra cui anche  scrittori, giornalisti, medici, Interpreti-traduttori, vegan chef, attivisti molto conosciuti e capaci sia italiani che stranieri che ci aiutano a divulgare il nostro pensiero.

Quali sono i vostri obiettivi ?

Attraverso la nostra pagina e il nostro marchio vogliamo manifestare la necessità di un cambiamento. Essere vegani non è una moda, è una necessità per il pianeta, per tutti gli esseri che lo abitano, per la nostra salute. Abbiamo anche aderito al progetto L.A.V. Animal free, con il massimo rating per creare una filosofia che sia vegan al 100%.

Avete promosso e partecipato ad eventi?

Certo, Il 25 Aprile 2015 eravamo presenti a Cambridge per la giornata Mondiale contro l'uso degli animali nei laboratori “World day for animals in laboratory”. Abbiamo poi  esordito  in Italia con la giornata del Controexpo a Milano, il primo Maggio 2015, per protestare pacificamente. Poi il 20 Giugno  2015 a Praga, Repubblica Ceca, per il Veg Parade, una marcia pacifica che si è svolta in molti paesi per manifestare la necessità di un cambiamento. Ora ci stiamo preparando per il 12-15 Settembre per il Sana a Bologna , e per il 26 Settembre a Milano, Praga, Barcellona, per la giornata Mondiale "269, Respect Life".

Mi parli del vostro brand?

Abbiamo creato un brand per poter manifestare in tutto il mondo la nostra filosofia, non soltanto come attivisti, ma come gente comune che la indossa, va al supermercato, serve in un ristorante, in una gelateria, in un biologico…. I disegni sono realizzati da grandi disegnatori da tutto il mondo, che ci mandano idee e le migliori diventano immagini nelle t-shirts, nei grembiuli, nelle shopping bags. Stiamo lavorando ora ad una linea un po’ più nostra con due stiliste Vegane, una linea  che partirà dalla primavera prossima. Il ricavato ci tengo a dirlo viene in parte devoluto alle Associazioni che combattono per la libertà degli animali e per i loro diritti, quindi l’acquirente sceglierà lui stesso al momento dell’acquisto a chi destinarlo ; tra le associazioni ricordiamo: Animal Asia, L.A.V. , Peta, Mercy for Animals, Alf.

Il ricavato delle vendite di luglio, agosto e ora  settembre lo destiniam, in parte, ad una attivista cinese   Yang Xiaoyun, che ha viaggiato per quasi 2.000 km. e  ha riscattato e salvato 100 cani  destinati alla morte durante il festival di Yulin.

Avete degli sponsor?

No, purtroppo tutto quello che inventiamo e portiamo avanti è alimentato solo dai nostri risparmi, per questo stiamo operando in Repubblica Ceca, a Praga, dove i costi sono nettamente inferiori che nel mercato Italiano.

I vostri sogni?

Creare un rifugio “ Santuario” in Sardegna che raccolga tantissimi animali  destinati ad una triste vita, e dare almeno una volta a tutti loro l’opportunità di essere  felici, amati e rispettati. Coinvolgere più persone possibili in questo cambiamento, vincere ardue battaglie, già insieme a tanti abbiamo raggiunto traguardi inaspettati come la fine del festival di  Gadhimai e l’abolizione in Norvegia della caccia alle foche.

Il nostro sogno è anche una ricerca più responsabile basata su una sperimentazione in vitro.

L’abolizione degli allevamenti intensivi, della corrida, e di tutte quelle manifestazioni che mostrano la supremazia dell’uomo su esseri indifesi come anche la caccia.

L’abolizione degli zoo con animali, Dei delfinari, degli acquari e non ultimo un controllo più accurato di tutti i canili dove uomini senza dignità e senza cuore usano milioni di animali a scopo di guadagno, senza garantire loro la possibilità di un riscatto, di un’adozione, di un cambiamento e un alloggio dignitoso e accogliente. La pesca alle balene, ai delfini, a tutti gli animali oramai in estinzione.

Potrei continuare all’infinito, il mio cuore è ferito duramente dalle mie battaglie, ma sono fiduciosa, so che con l’amore si vince ed è per questo che ho lasciato la mia professione di Medico per dedicarmi a loro soltanto, e oggi, la mia pagina nata in un pomeriggio di  riflessione dal mio cuore conta 15.000 User che aumentano ogni giorno.

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