Italiani contro e divisi: è la polemica il sale degli Italiani

Giocano al massacro gli italiani: polemiche al vetriolo, sì e no al Green pass, evocano le libertà individuali ma di doveri non si parla mai

Italiani a passeggio con mascherina

Italiani a passeggio con mascherina

Il Paese trema al pensiero di una quarta ondata di pandemia, perché il Covid 19 imperversa ancora. Il Governo si mette al riparo e butta in campo tutte le forze logistiche, sanitarie, mediatiche per offrire la terza dose, che non sarà l’ultima, ma oggi chi potrebbe d’altronde garantirlo.

Nel frattempo i contagi salgono, idem i ricoveri, non al livello di allarme, ma i presupposti per preoccuparsi ci sono tutti, vedi Gran Bretagna, Germania, Austria. Anche considerando gli effetti di impoverimento di efficacia temporale dei vaccini contro la malattia.

E gli italiani cosa fanno?

Giocano al massacro. Polemiche al vetriolo, sì e no al Green pass, si tirano in ballo la Costituzione più bella del mondo, le libertà individuali, i diritti, e di doveri non si parla mai.

Sul tema Covid i programmi in televisione sono spaccati a metà. Contradditori messi su ad arte, in qualsiasi fascia, da quella molle, sonnolenta pomeridiana per i pensionati che assistono a break pubblicitari sulla fame del mondo, alla prime time con i cannoni più potenti e le firme top, scienziati, intellettuali, ballerini, cuochi, di tutto di più.

Da una parte gli assertori del vaccino, dall’altra i partigiani del no, meglio intubato che vaccinato. Follie, spregiudicatezza. La stampa non fa eccezione. E naturalmente pure la politica che gioca a sostenere l’una o l’altra tesi, per racimolare qualche voto in vista delle prossime elezioni. Il posto fisso sono i politici i primi a cercarlo.

In Italia mai uniti

E’ il male dell’Italia, il bello e il cattivo tempo del contrasto sempre e comunque, appena dopo la figuraccia del DDL Zan, che ha visto il Paese finire sulle prime pagine di mezzo mondo. Per il contenuto della votazione prima e delle esultanze in Parlamento poi (nemmeno da stadio…proprio da curva, questo offrono gli ultras di partito).

Prosegue la campagna del diverbio, anche a male parole. Arrivando alla strada, tra manifestazioni e sit in, in barba a precauzioni e distanziamenti. Dalla tv ai giornali, non finiremo mai di mostrarci divisi, frammentati, incapaci di svolgere un dialogo civile e costruttivo, finendo per sprecare energie vitali.

Produciamo Nobel per la Fisica, gran parte del Mondo si inchina a Draghi, ma in fondo restiamo il Paese del Processo del Lunedì, dove non si parlava mai di calcio vero, ma di rigori e fuorigioco. Tra conventions disgiunte di letterati, artisti, avvocati penalisti, qualche giornalista e schegge di esperti di Res Publica. Senza arrivare mai a tirare una linea e a fare i conti. Quelli mai, quelli lasciamoli a domani.

Parlamento, tempio della Democrazia

Calcio, pandemia, discriminazioni di genere, elezione del Capo di Stato, niente cambia. A noi Italiani piace terribilmente cospargere di sale la ferita e giocarvi col bisturi tra le pieghe, più o meno gravi esse siano. Popolo di musicisti, naviganti e spesso, troppo spesso di oratori di parole inutili e contrarie.

Gli inglesi hanno un detto: Keep Calm and Carry on. Manteniamo la calma e andiamo avanti. Vallo dire a un Italiano, dopo un secondo si scatenerebbe il putiferio: avanti dove?

Mattarella afferma che il Parlamento è il tempio della democrazia: in Italia quel tempio (Camera, Senato, carta, tv o piazza che sia) assomiglia più a un mercato del pesce.

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