Categorie: Cultura

L’Istituto “Gigli” di Valmontone vince il premio Cudari

L'ISTITUTO "GIGLI" DI VALMONTONE VINCE IL PREMIO CUDARI

Descrizione
La classe V B Iter dell’Istituto di Istruzione Superiore “Enzo Gigli” di Valmontone ha vinto il primo premio nella sezione tecnologia della VI edizione del Concorso indetto dal Cudari (Centro Universitario Diversamente Abili Ricerca Innovazione) dell’Università di Cassino.

Il tema del concorso di quest’anno, proposto nell’ambito del progetto “Pari e diversi” aveva come titolo “Le risorse delle diversità come diritto umano”

I ragazzi di Valmontone, (gli alunni della classe VB ITER con la partecipazione di alunni delle altri classi sotto la supervisione della professoressa Isabella Miele), hanno vinto il primo premio nella sezione tecnologica, con un video intitolato Diversamente unici. Colonna sonora del video: “Broken bridges”, “La via di uscita”. Musica e testi originali di Daniele Fanfoni (classe VB ITER) con la collaborazione di Simone Capozi (VB ITER).

“Il tema del corto – ha spiegato la professoressa Miele – ha preso spunto da una considerazione emersa durante il lavoro di progettazione: potremmo anche sperare di vivere in una società di uguali ma quest’uniformità sarebbe senza futuro, simbolicamente rappresentanti dall’uso della ripresa in bianco e nero, dal muro che impedisce di progredire e dalla non distinzione del volto e di ciò che rende riconoscibile una persona oltre che dal movimento ripetitivo e sincopato. Mentre la diversità ci rende unici con tutte le particolarità offerte dal colore, dalla luce, dalla musica e dal movimento”.

«E’ bellissimo – ha detto Eleonora Mattia, vicesindaco di Valmontone con delega a Politiche Sociali, Cultura, Palazzo Doria e Associazionismo – sapere che l’Istituto di istruzione superiore “Gigli” ha ottenuto un riconoscimento del genere all’importante concorso indetto dal Centro Universitario Diversamente Abili Ricerca Innovazione dell’Università di Cassino. E’ bello perché riconosce agli alunni e ai docenti della nostra scuola meriti specifici, nel lavoro che hanno presentato, ma anche, e soprattutto, perché questo lavoro ha riguardato un tema su cui credo dobbiamo tutti impegnarci di più, per diffondere fin dalle giovani generazioni il tema della diversità come ricchezza, in primo luogo nel campo della disabilità ma anche per genere, razza e ceto sociale. Perché, come dice giustamente la professoressa Isabella Miele nel presentare con vanto il proprio progetto, “la diversità ci rende unici con tutte le particolarità offerte dal colore, dalla luce, dalla musica e dal movimento».

Redazione

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