Categorie: Opinioni

La storia dolorosa di Fanny, innamorata di una compagna di scuola

"Penso a te nei tempi della scuola con noi, sottile, pallido e un po' perso, tu già da noi così diverso, triste. Penso a te, ricordo si rideva tra noi, di quel tuo sguardo di bambina, di quella tua dolcezza strana, triste". Così i Pooh, anni fa, grazie all'enorme sensibilità poetica di Valerio Negrini, esprimevano parole e note, descrivendo la diversità, perchè diversità, a quanto pare, è un termine appannaggio dell'eletta schiera dei "normali". Ecco cosa fanno taluni "normali", componenti (c'è da crederlo, rispetto a quanto si sente e si dice in giro), di un nucleo familiare irreprensibile, un modello da seguire, specialmente al giorno d'oggi.  La vittima dei "normali" è Fanny (nome di fantasia), che per mesi ha subito colpi di cinghia dal padre, botte dalla sorella, complice il gelo e l'indifferenza della madre. Per mettere in salvo Fanny, è dovuta intervenire la Procura di Roma. La ragazza, sedicenne, dopo aver confessato il suo amore per una compagna di scuola, ha intrapreso la strada di un doloroso calvario, fatto di vessazioni, violenza fisica e psicologica. 'Tu sei diversa, ci hai reso la vita un inferno, curati!' Queste le parole che hanno caratterizzato i nove mesi di sofferenza di Fanny, oltre al resto. Nei confronti di padre, madre e sorella, di origine russa, trasferitisi a Roma da alcuni anni, il gip Valerio Savio, ha disposto il divieto di avvicinamento alla ragazza, che nel frattempo è stata affidata ad una casa famiglia. Il movente deriva da stati emotivi e culturali contro l'omossessualità. Trovo difficile, o meglio, impossibile scovare elementi di emotività e culturali in drammi come questi. Piuttosto, perecepisco nettamente una sensazione di profonda ignoranza, radicata nella terra arida di una famiglia incapace di dialogo, senza verbo alcuno se non quello delle percosse da infliggere ad una bambina. Perchè Fanny non deve mostrarsi in giro, Fanny è la pecora nera che va allontanata, Fanny è la vergogna  del focolare domestico. In questa triste vicenda, Fanny, è la protagonista, come tanti altri esseri umani, della tragedia di una famiglia, la cui colpa gravissima, nasce dalla paura verso se stessa e dalla fobia che scaturisce dal giudizio degli altri. Ecco perchè oggi la ricordiamo e le siamo vicini, senza minimamente ragionare sul fatto di essere normali o meno, perchè certo genere di normalità spaventa davvero.

Redazione

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