La verità sugli uomini

Aidan e Mister Big sono lo stesso uomo, credetemi

Più di tre lustri a domandarci se preferissimo Aidan o Mister Big, se fossimo donne in cerca dell’amore stabile o di quello tormentato, se Carrie Bradshaw, la protagonista della serie tv Sex And The City, avesse fatto bene o male a scegliere l’uno a discapito dell’altro.
E invece la verità è che Aidan e Mister Big sono lo stesso uomo.

Ebbene sì. Rifletteteci un po’. Carrie Bradshaw per sei stagioni ci ha appassionato e ammorbato inseguendo Mister Big, poi nella stagione numero tre si innamora del giovane designer emergente Aidan Shaw che qualche puntata dopo tradirà con il suo sfuggente Big. Fedifraga confesserà il tradimento al fidanzato Aidan che nel giorno delle prime nozze di Charlotte York con il medico Trey MacDougal, la lascerà, ovviamente.

La tormentata giornalista newyorchese tornerà, qualche episodio dopo, a riconquistare il cuore spezzato di Aidan che la chiederà in sposa e lei dapprima dirà sì e poi lo rifiuterà, facendo fuggire il fidanzato per la seconda volta. Al termine del telefilm, nell'ultima puntata della sesta stagione, Carrie sarà inseguita a Parigi da Mister Big e il sogno d’amore si compirà. Nel primo film di Sex and the City, di nuovo Big rinnegherà Carrie, addirittura poco prima di arrivare all’altare della biblioteca di New York, per poi convolare a giuste nozze(finalmente) in un triste municipio. Tuttavia, già nel secondo e, per ora, ultimo capitolo cinematografico della serie, Carrie , divenuta signora Preston, parla di mancanza di scintillio all’interno del matrimonio con Big e parte per Abu Dhabi con le amiche, dove incontrerà nientemeno che il suo storico ex fidanzato Aidan con cui tradirà, seppure solo con un bacio, l’ormai marito Mister Big, al secolo John Preston.

Ecco che Mister Big è perfettamente speculare ad Aidan. Non solo è tradito anche lui, ma persino con l’uomo al quale aveva sottratto Carrie. Insomma, Big rappresenta in questo contesto il ‘marito’ e dunque la stabilità di un rapporto da cui evadere. Proprio come anni prima era accaduto quando Carrie, convivente apparentemente soddisfatta, tradì Aidan con Big (allora sposato con il manichino senz’anima Natascia).

Il problema non è lo sfuggente Big o il rassicurante Aidan, perché anni dopo ritroveremo Big marito tradito con l’ex rassicurante Aidan. Il quesito è: fuggiamo dalla stabilità di una relazione? Sì e fuggiamo quando siamo sicuri di averla sottomano. Si chiami Aidan, si chiami Big, fa lo stesso. La conquista, la fuggevolezza, alimenta il desiderio e dunque l’amore, o almeno l’innamoramento, non l’amare, cosa assai diversa e ben più matura. Il desiderio e l’impossibilità di una quotidianità rassicurante si alimentano con la ‘fantasia’.

Sovente gli uomini dividono le donne in ‘puttane e spose’, come nella canzone di Lorenzo Cherubini, mentre le donne dividono gli uomini in ‘tedio domenicale’ e ‘scintillio cerebrale’. Ecco perché si dice: “le donne tradiscono per amore”, però è un’affermazione riduttiva. Non tradiscono per amore, o almeno non solo per quello, ma per desiderio di una nuova realtà, di un pungolo mentalmente più eccitante. Una mia amica trentacinquenne dice: “Tutte sogniamo quell’uomo maledetto che ci trascini con lui all’inferno, il famoso diavolo tentatore che ci prenda e ci porti via” e ancora una canzone diceva: “Apri le gambe che adesso io ti prendo”. E non è tanto nell’azione dell’aprire le gambe, ma in quel‘adesso io ti prendo’ che si annida la passione. Ché poi non è detto che anche il tizio delle gambe non si trasformi in routine.

E allora, care lettrici, ci toccherà, se amiamo davvero il fidanzato, il marito, il compagno, che diventi lui il Mefistofele tentatore e bisognerà ritrovare, se l’abbiamo perduto, lo scintillo mentale, perché se il nostro lui c’ha preso, tempo prima, un qualche motivo ci dovrà pur essere. Altrimenti fuggite. Perché comunque Aidan può sempre diventare Big e Big può sempre trasformarsi in Aidan. E poi il sesso, inteso come mero rapporto sessuale di tipo genitalistico, a mio modesto avviso, è davvero sopravvalutato.

*Già pubblicato su Le Città delle Donne.it

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