La violenta campagna elettorale romana

Nei giorni scorsi, dopo l’aggressione a Simone Di Stefano, è stato assaltato un centro sociale

Il clima politico in Italia è malato. E Roma non fa sconti a nessuno. E non fa nessuna eccezione.
Dopo gli episodi già resi noti, si è verificata un’altra aggressione.

Due giorni fa, a poche settimane dalle elezioni, è toccato al leader di Casapound, Simone Di Stefano, candidato sindaco a Roma.
Di Stefano è stato aggredito a picconate, e l’atto è stato rivendicato dagli stessi attivisti, che hanno anche postato delle foto su Facebook.

In una nota si legge che Di Stefano aveva appena terminato un incontro elettorale al quartiere Statuario (VII Municipio) e, salito in macchina, diretto verso il centro, improvvisamente l’auto è stata assaltata da alcune persone armate di picconi e bastoni, a volto coperto e con dei caschi, che hanno sfondato i finestrini e ferito anche il conducente al volto e al braccio. Di Stefano, invece, è stato ferito lievemente al viso dalle schegge di vetro.

Quello stesso giorno, come hanno riferito le Forze dell’Ordine, e secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato assaltato anche il centro civico del Pd di via Amantea e il centro sociale ‘Uscita 23’, nello stesso stabile.

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