La Vis Artena riparte dai giovani

La nuova stagione punta sui giovani del Vivaio e sulla collborazione con l’Academy dell’Udinese

La Vis Artena si appresta ad iniziare il proprio campionato, e soprattutto a portare avanti il progetto della formazione di giovani calciatori cresciuti nel proprio vivaio, indipendentemente dalla categoria, infatti, sono molti i ragazzi che militano nelle file della Vis Artena e che sono cresciuti calcisticamente al "Comunale" di Via Marconi. La squadra dell'Eccellenza dispone nella propria rosa di ben 14 giovani di lega (ovvero ragazzi nati dal 1993 al 1996), la Juniores ha dentro circa l'80% di ragazzi cresciuti ad Artena sin dalla scuola calcio, così come le altre categorie di Allievi e Giovanissimi dispongono di ragazzi prevalentemente artenesi.

Quest'anno inoltre è stata creata una collaborazione con l'Academy dell'Udinese, che visionerà e seguirà da vicino il settore della scuola calcio mentre per quanto riguarda il settore giovanile sarà il Latina a monitorare costantemente le squadre che vanno dall'Eccellenza ai giovanissimi, con la possibilità di opzionare giovani da poter lanciare nelle proprie squadre e dare la possibilità di giocare tra i Pro, che siano in prima squadra, in primavera o nel settore giovanile nazionale.

Motivo di vanto inoltre è la selezione di due ragazzi del loro settore giovanile da parte di due team che militano tra i pro.; l' Aprilia (Lega Pro 2) ha preso il giovane '99 Federico Carinci, promettente attaccante dall'incredibile forza fisica, mentre Silvano Della Vecchia (classe 2000) è stato opzionato dal Chievo Verona per la prossima stagione. Sarà monitorato da responsabili del settore giovanile della squadra clivense durante l'anno, e sicuramente parteciperà proprio con il Chievo in un torneo internazionale fuori dall'Italia.

Motivi veramente di vanto per la Vis Artena, che essendo l'unica scuola calcio qualificata riconsociuta nel Sud di Roma, vede piano piano i frutti del lavoro svolto in questi ultimi tre anni, grazie soprattutto alla tenacia del presidente Tabanelli, convinto sostenitore della valorizzazione dei giovani e quindi sostenitore del fatto che il buon calcio e i buoni risultati non debbano per forza passare da spese folli e, a volte, inutili.

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