Cultura

Labico, dalla nascita fino alla sua nocciola IGP al “sapore di vulcano”

Labico è un laborioso paese a sud est di Roma lungo la Via Casilina (una volta Via Latina) a pochi chilometri dalla capitale.

Labico, le origini del nome

Le sue origini si perdono nella storia romana e probabilmente il nome viene dall’antica “Labicum” che dava il nome alla Via Labicana, una strada che partiva da Porta Maggiore al centro di Roma e poi si ricollegava alla Via Latina.

In realtà l’attuale Labico sorge nell’area dei resti di Bola (Bolae), una colonia della mitica Alba Longa che viene anche citata da Virgilio nell’Eneide. Quindi una città nata nell’età del bronzo che precede addirittura la costruzione di Roma.

Come molti paesi, forse anche Labico è nato attorno ad una stazione di sosta per il cambio dei cavalli che oggi diventata Palazzo Giuliani.

Probabilmente il nome dell’attuale paese di Labico deriva da un fraintendimento. Infatti fino al 1872 si chiamava Lugnano e cambiò il suo nome nel dopo che nel XVIII secolo Francesco de’ Ficoroni sentenziò che Lugnano era stato costruito sull’antico nucleo di Labicum.

Lugnano viene citata la prima volta in un atto del 715 d.C. come ‘Fundus Longeianus’ e si iniziò a costruire fortificazione intorno all’XI secolo.

La chiesa di Sant’Andrea al centro del paese faceva parte del castello e il campanile è stato ricavato da una vecchia torre del castello, mentre altre due torri sono inglobate nella cinta della fortificazione.

Dai conti tuscolani alla nocciola IGP

Il feudo è appartenuto inizialmente alla Chiesa Romana e poi ai Conti Tuscolani, ai Conti di Segni, agli Sforza, ai Barberini e infine ai Pamphili.

Labico è stata un punto di sosta e passaggio anche per i pastori che facevano la transumanza dai Monti Prenestini verso il mare.

Una curiosità: c’è un particolare legame che unisce il grande ingegnere Eiffel e Labico. Eiffel realizzò due padiglioni espositivi in Sud America intorno al 1905-1907. Quello di Lima venne smontato e acquistato da un imprenditore italiano e ora le parti si trovano in un agriturismo a Labico.

Da molti anni si coltiva una particolare nocciola IGP, ricercata per il suo sapore grazie al terreno vulcanico e a una giusta esposizione climatica.

Claudia Bettiol

Redazione

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