Labico, il sindaco aggredito pubblica lettera

Il sindaco Galli con una lettera spiega il mancato svolgimento della festa delle nocciole

L’amministrazione spiega in una lettera le vere motivazioni per il mancato svolgimento della festa delle nocciole
A distanza di qualche giorno dal triste episodio di cronaca che ha visto il sindaco aggredito in pieno centro da alcuni giovani facenti parte dell’organizzazione della festa delle nocciole, lo stesso primo cittadino di Labico e l’assessore alla cultura Ricci, chiamata in causa più volte, chiariscono una volta per tutte quale sono state le motivazioni per le quali non è stato possibile svolgere questa festa ma soprattutto aprire le cantine.

Lo fanno con una lettera, pubblicata sul sito internet comunale, ed inviata alle due associazioni Pro.Noc.La e La.Noc.La, oltre che per conoscenza alla Prefettura ed al comando dei Carabinieri e della polizia locale nella quale emerge con evidenza come la gestione lacunosa ed approssimativa degli organizzatori nella richiesta delle autorizzazioni necessarie sia alla base del diniego all’apertura delle cantine.

“Io non ho mai negato l’autorizzazione alla festa della Nocciola – spiega il sindaco Alfredo Galli – in una mia telefonata al presidente delle due associazioni che ci hanno inoltrato richiesta, Andrea Giordani, ho spiegato che la festa in piazza potevano farla tranquillamente e che in caso di maltempo avrei messo loro a disposizione anche Palazzo e Villa Giuliani. Per quanto riguarda invece l’apertura delle cantine non potevo in nessun modo autorizzarla in quanto, ai fini dell’autorizzazione richiesta, in entrambi i casi non è stata prodotta alcuna documentazione attraverso i canali del SUAP, al quale nella fattispecie deve farsi obbligatorio riferimento;

che, in particolare, ai fini dell’apertura delle cantine private è necessario attivare procedure complesse che richiedono, tra l’altro, l’intervento della ASL competente al fine di valutare l’idoneità delle medesime rispetto alle finalità cui l’utilizzo è preordinato, ovvero l’estensione di fruibilità al pubblico e l’eventuale esercizio di attività di somministrazione alimenti, richiedenti specifici requisiti igienico-sanitari nonchè l’attivazione delle utenze all’uopo necessarie; che la richiesta di autorizzazione non indica peraltro i dati necessari per l’individuazione dei locali adibiti a cantine da utilizzare in occasione della festa;

che anche in relazione al programma delle manifestazioni previste, non risulta essere stata prodotta la necessaria autorizzazione SIAE né pervenuta la copia della comunicazione alla competente Prefettura per quanto concerne l’organizzazione di una lotteria. Inoltre, preciso che il diniego espresso all’uso delle cantine private non deve essere interpretato come volontà dello scrivente ovvero dell’Amministrazione comunale di ostacolare il regolare svolgimento della manifestazione ovvero di disconoscerne il valore aggiunto, sia come tradizione locale consolidata, sia quale testimonianza dell’importante ruolo svolto dalle attività ed imprese agricole presenti sul territorio.

Nell’ottica che precede e nell’intento di tutelare i valori e le tradizioni locali, in uno con l’esigenza di incentivare le iniziative degli agricoltori locali, l’Amministrazione Comunale ha sempre garantito e ribadisce il patrocinio alla manifestazione di cui trattasi, già più volte verbalmente assicurato anche per quest’anno ai suoi organizzatori, ritenendo tuttavia non marginale l’esigenza che le attività programmate vengano svolte nel rispetto delle regole, a tutela della Popolazione e nell’interesse degli stessi promotori”.

L’assessore Nadia Ricci invece precisa alcuni passaggi riguarda la tempistica e le modalità della richiesta di patrocinio delle festa. “Agli organizzatori della festa e soprattutto al giovane che ha aggredito il Sindaco io non ho mai assicurato che vi fossero i permessi necessari per lo svolgimento della festa. Gli ho sempre detto che dovevano rivolgersi ad Alfredo in quanto responsabile igienico sanitario del comune. Inoltre, gli ho anche spiegato che non potevo dare il Patrocinio perché la loro associazione non era stata riconosciuta in maniera ufficiale dal comune, in quanto non è stata mai protocollata tale richiesta ma è stato solamente portato all’ufficio protocollo il loro statuto senza neanche specificare a quali uffici ed a quali amministratori era indirizzato”.

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