Categorie: Cronaca

Lanuvio, sequestrati beni per oltre 3 milioni a produttore vitivinicolo

Era ricorso ad ogni espediente, pur di alleggerire le propria esposizione debitoria nei confronti del Fisco, un noto imprenditore vitivinicolo di Lanuvio, destinatario di un provvedimento di sequestro preventivo di beni immobili e di disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nel corso dell’operazione ribattezzata “In vino veritas”.

I militari avevano iniziato una normale verifica fiscale nei confronti di una società al medesimo riconducibile ma presto hanno rilevato i tratti caratteristici di una rilevante frode ai danni del Fisco con il coinvolgimento di una decina di società, intestate a “teste di legno” compiacenti, funzionali all’emissione di fatture false e al transito di somme ingenti di denaro da distrarre per scopi estranei all’attività di impresa. Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Velletri – che hanno anche riguardato le movimentazioni finanziarie di decine di conti correnti, riconducibili sostanzialmente all’imprenditore, reale dominus del sistema fraudolento – hanno permesso di appurare l’occultamento al Fisco di circa 21 milioni di euro di ricavi e di IVA per circa 6,5 milioni oltre a mancati versamenti di imposte per importi considerevoli al punto da indurre la Procura della Repubblica di Velletri a richiedere ed ottenere il fallimento della società.

Complessivamente sono state denunciate tre persone per i reati di utilizzazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, avendo superato le soglie di punibilità previste dalla normativa penale-tributaria, oltre che per bancarotta fraudolenta. Sulla base degli elementi raccolti dai militari, la Procura di Velletri ha chiesto e ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del locale Tribunale il sequestro preventivo di 15 immobili, 8 ettari di vigneti, oltre ai saldi di conti correnti per un importo che supera 1,3 milioni di euro, finalizzato alla confisca c.d. “per equivalente” in relazione alle imposte evase, agli interessi e alle sanzioni.

Redazione

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