Categorie: Sport

LATINA CALCIO: il romanzo thriller di una stagione senza lodi

Ci sono momenti in cui sai che il destino sta tramando qualche sottile filo di una storia infinita, come quella del Latina quest’anno. Una squadra reduce da una mancata promozione in A, per l'eliminazione play-off, che si è persa nei meandri della serie B, senza ritrovarsi.

Fino al momento in cui il fato ha voluto che Mark Iuliano sedesse sulla panchina dei pontini il 4 Gennaio, giorno dell’esonero di Breda – subentrato a Beretta -. Scherzo del destino: il Latina era una squadra che avrebbe dovuto lottare per i piani alti della serie cadetta, inseguendo quel sogno chiamato serie A: difficil, al limite dell'irrealizzabile, ma non impossibile. Ma procediamo con ordine.

Il campionato 2014-15 del Latina inizia con un settimana di ritardo, causa lo slittamento della decisione relativa al ripescaggio, che vedrà il Vicenza salire in B. La prima partita al Francioni con Beretta allenatore vede i pontini imporsi per 1-0 sul Crotone. Ma è solo un grido nel deserto nerazzurro. Nelle successive cinque partite, infatti, il Latina totalizza solamente due punti a cui si aggiunge lo 0-0 con il Vicenza nel recupero della prima giornata. Troppo poco.

La società esonera Beretta, ritenuto il primo colpevole della disfatta e chiama Breda, allenatore che sfiorò l’impresa della A, salvo poi fermarsi in finale play-off col Cesena. I risultati, però, non cambiano: i nerazzurri cadono nuovamente col Bologna, in casa, alla prima del nuovo-vecchio tecnico. Nelle successive tredici giornate, Breda ottiene solamente 11 punti e in quella famosa giornata del 4 Gennaio viene esonerato. La squadra viene affidata a Mark Iuliano, tecnico della Primavera dei pontini, alla prima esperienza su una panchina di livello. Inizio non facile per l’ex giocatore della Juventus: un solo punto in due partite e tante critiche. Ma la svolta è dietro l’angolo. Fondamentali il successo casalingo con il Livorno per 3-2 e la vittoria esterna al Liberati di Terni per 2-0. La salvezza diventa raggiungibile, nonostante la classifica sia tutt’altro che positiva. Decisivi la vittoria a Varese e, infine, il pareggio nell’ultima giornata con il Modena, altra grande delusa del Campionato. La salvezza è raggiunta, i fantasmi si allontanano. 

Una stagione all’ombra della gloria passata, verrebbe da dire. Un Latina a tratti irriconoscibile, appare ancora inspiegabile il crollo dei pontini ad inizio stagione. Delusione, rammarico per un sogno svanito. È mancato all'inizio il carattere che Iuliano ha impresso dal primo all’ultimo allenamento. Il suo Latina è diventato aggressivo, capace di giocare un buon calcio. E con lo spirito di sacrificio e rivalsa, che è tanto mancato ad inizio anno, la stagione ha preso una svolta positiva. Le aspettative erano altre, ma per come si era messa, la squadra pontina ha compiuto un miracolo. Sembrava spacciata dopo il girone d’andata e, invece, Iuliano si è dimostrato un tecnico bravo ma soprattutto pronto. La piazza ha apprezzato ed è sempre stata vicino alla squadra.

Ora, però, bisogna guardare al futuro imparando dal passato: il Latina è una bella realtà della serie B, una delle più importanti. Ha giocatori forti: in primis Viviani, che probabilmente lascerà perché merita una grande carriera, e Doudou, pallino di Iuliano e giocatore da cui ripartire. Serve un progetto stabile, con un allenatore disposto a portarlo avanti con l’aiuto della società. Questa stagione ha insegnato come, molto spesso, dopo un volo – che rischia di diventare pindarico – c’è sempre una caduta verso il basso; ma bisogna sapersi rialzare e il Latina ha reagito. Sfiorato il sogno bisogna rimboccarsi le maniche e costruire un futuro più grande. Che sia un romanzo, una fiaba o una favola, c’è sempre un lieto fine da godersi o una morale da imparare. La salvezza è stata raggiunta con onore. Ci sono fin troppi moralisti, però: il Latina guardi avanti e in alto. Magari, con Iuliano in panchina, può veramente sperare nella Serie A. 

Redazione

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