Latina, rivolta in carcere: i detenuti protestano per il sovraffollamento

I detenuti si rifiutano di entrare nelle celle di pernottamento come segno di protesta al carcere di Latina. A destare maggiore preoccupazione per la sicurezza è la carenza di personale di Polizia Penitenziaria

Carcere Latina

Carcere di Latina

Nella giornata di ieri, 30 novembre, il carcere di Latina in Via Aspromonte è stato invaso dalle rivolte. A protestare sono stati circa venti detenuti – come sottolinea Massimo Costantino, segretario generale del sindacato Cisl Fns Lazio – che “hanno messo in subbuglio l’intero istituto del carcere di Latina rifiutandosi di rientrare nelle proprie stanze di pernottamento“.

Incerti sono i motivi, ma non si esclude una protesta causata dalla condizione generale vissuta dai detenuti nell’istituto. Infatti, come continua lo stesso segretario “il carcere di Latina risulta tra i primi dieci istituti più sovraffollati d’Italia: a fronte di 78 detenuti, attualmente ce ne sono 128“. Una situazione che desta preoccupazione, soprattutto data la mancanza di personale di Polizia Penitenziaria.

Il carcere attualmente è sotto organico: dovrebbero esserci 132 unità di Polizia Penitenziaria, ma attualmente ve ne operano solo 111. A questi vanno aggiunti personale distaccato in uscita verso Nucleo locale e sedi extramoenia arrivando a circa 30/40 unità“.

Tuttavia, l’incremento della sicurezza sembra non essere sufficiente. “Occorre inasprire le pene detentive a detenuti che creano situazioni tali da pregiudicare la sicurezza sia del personale tutto e di chi ci lavora quotidianamente” ma occorre anche “un immediato segnale verso quei detenuti resosi partecipi di tale criticità che gli stessi siano posti immediatamente in partenza” sottolinea Costantino.

Da quanto si è appreso fino adesso, le proteste erano già iniziate nei giorni precedenti. La giornata di ieri è stata l’escalation finale in cui anche un detenuto è stato trasferito con urgenza. Inoltre, “sono stati verbalmente aggrediti sia il Direttore che il Comandante del carcere e anche tutti gli operatori presenti intervenuti sul posto” conclude Costantino.

Continueranno le indagini per far luce sui fatti.

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