Da oggi chi deve pagare l’elettricista, il dentista, il parrucchiere, l’avvocato o il tappezziere puo esigere di farlo con la carta di credito o con il bancomat. Entra in vigore infatti oggi una norma che di fatto impone l’uso del «Pos» ai lavoratori autonomi. Che saranno tenuti ad accettare i pagamenti con moneta elettronica per i lavori che superino i 30 euro. Vale a dire, quasi tutti.
La motivazione ufficiale del Governo e che In questo modo si vogliono rendere tracciabili i flussi di denaro contrastando l’evasione fiscale.
L'interpretazione un pò maliziosa data dagli interessati e dalle associazioni di categoria è invece nel senso di ritenere la misura l'ennesimo regalo fatto ai produttori di macchinette POS e alle banche che lucreranno consistenti commissioni per ogni operazione effettuata.
Pronta la reazione delle associazione di categoria in quanto il provvedimento riguarda milioni di attività commerciali.
Per la Cgia di Mestre l’obbligo del Pos costerà in media 1.200 euro l’anno.
Difficile pensare che questo costo non ricadrà poi sui cittadini; è evidente che, a questo punto, l'artigiano o il professionista caricherà le proprie parcelle del costo necessario per le operazioni di pagamento in moneta elettronica.
Aspetto paradossale, poi, della riforma è che, per chi non si doterà di terminale di pagamento elettronico, non è prevista alcuna sanzione, almeno per ora.
Il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, pur difendendo la norma, sottolinea la necessità di correttivi:«È a dir poco sacrosanto continuare a spingere perché aumenti l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciato e diminuisca quello del contante, ma introdurre una norma che obbliga tutti gli esercenti e i professionisti a dotarsi di Pos senza prima aver creato le condizioni perché questo obbligo possa essere rispettato sostenendo costi contenuti, è la quintessenza di un approccio burocratico e statalista che sta massacrando da troppo tempo il Paese».
Le critiche al provvedimento non arrivano, peraltro, solo dalle associazioni dei lavoratori autonomi, ma anche da quelle dei consumatori.
Per il Codacons il provvedimento è una «buffonata». Per il presidente Carlo Rienzi è grave la mancanza di sanzioni per chi non si dota della «macchinetta»: "ciò significa che, nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non è in grado di farlo rispettare e i commercianti che da domani 30 giugno non si doteranno di Pos, non rischieranno nulla e potranno comportarsi come meglio credono».
Dello stesso parere l’Adusbef che parla di «ennesima farsa per favorire le banche».
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