Il meccanismo è sempre lo stesso, quello di un modo di far politica ormai d’altri tempi, semplice (anche un po’ becero) ma inefficace: non ci sono soldi, aumentiamo le tasse. Anche se i cittadini non hanno soldi per pagarle, le tasse. I contribuenti onesti, è chiaro.
E così, la Finanziaria della Regione Lazio, approvata dal Consiglio Regionale lo scorso 28 aprile, prevede che a partire dal 2014, l’addizionale Irpef subirà un aumento dello 0,6% (con effetti tangibili a partire dall’anno successivo), fino ad arrivare, nel 2015 ad un innalzamento dell’1,6%. Cifre che si sommano all’attuale addizionale, pari all’1,73%, tra le più alte in assoluto.
Tutto questo, serve a far fronte alla disastrosa situazione in cui versa la Regione Lazio nei confronti delle sue imprese: la Finanziaria, infatti, prevede che, per pagare i debiti alle imprese (che il Lazio ha contratto in tutti questi anni) si deve ricorrere a quanto previsto dal decreto 68/2011. E, quindi, proprio all’aumento dell’addizionale Irpef.
Quindi, secondo la giunta Zingaretti (che non solo prevede di riuscire in tal modo a pagare i debiti alle imprese, ma anche di riuscire a far aumentare il Pil di almeno un punto percentuale in un anno), questo ulteriore sacrificio richiesto sarà utile ad evitare la chiusura di molte aziende. A costo di sacrificare ulteriormente i consumi.
Non solo. L’aumento dell’addizionale Irpef, serve anche a offrire una garanzia di copertura allo Stato che, secondo le disposizione varate dal Governo, anticiperà alla Regione Lazio 1.756 milioni di euro (da destinarsi sia alla sanità, sia agli altri settori).
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