Lettera all’OMS: “Le e-cig non sono dannose quanto le bionde”

Ogni 6 secondi nel mondo una persona muore a causa del fumo di tabacco. Il dato è impressionante anche per l’Italia

Alla vigilia della Giornata Internazionale senza Tabacco sono stati resi noti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità i dati relativi ai decessi causati dalle sigarette: ogni 6 secondi nel mondo una persona muore a causa del fumo di tabacco. Il dato è impressionante e preoccupante anche per l'Italia, se si pensa che nel nostro Paese i fumatori sono più di 10 milioni e che la brutta abitudine del fumo è in aumento anche tra i giovanissimi e gli adolescenti.

Sabato 31 maggio in occasione della Giornata del Respiro e della Giornata Mondiale senza Tabacco, anche Piazza San Silvestro a Roma ospiterà dalle 10 alle 18 le associazioni dei pazienti delle malattie respiratorie e L'Agenzia Nazionale della Prevenzione che insieme daranno vita alla "Festa del Respiro", un evento dedicato particolarmente alle donne e alla prevenzione delle malattie causate dal fumo. Saranno presenti anche alcuni specialisti del Policlinico Gemelli e del Centro Antifumo dell’Ospedale San Filippo Neri, che effettueranno gratuitamente alcune analisi, risponderanno alle domande dei visitatori e dispenseranno consigli e informazioni utili sulla prevenzione.

Il tema centrale proposto dall'OMS per questa 27ma edizione del "World No Tobacco Day" è quello relativo alla tassazione: l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato le istituzioni di tutti gli Stati ad aumentare le tasse sul tabacco, uno dei metodi considerati più efficaci per ridurre il consumo delle bionde. Per sostenere questa tesi, l'OMS cita nella sua brochure l'esempio di Filippine, Egitto e Francia, dove l'incremento delle imposte del 10% sul fumo hanno portato a una dimunuzione del 4/5% dei consumi.

La reazione di un gruppo internazionale di 53 esperti e medici – tra i quali gli italiani Umberto Veronesi, Umberto Tirelli e Riccardo Polosa – è stata immediata: con una lettera inviata direttamente ai vertici dell'OMS, il gruppo di scienziati ha espresso profondo disaccordo sulla questione delle sigarette elettroniche, che pare stiano per essere classificate al pari delle sigarette tradizionali. Le e-cig, secondo gli esperti, non contengono tabacco e non prevedono la combustione, quindi sarebbe "un errore gravissimo" tassarle e catalogarle come prodotti del tabacco.

Secondo gli specialisti favorevoli alle sigarette elettroniche, questi dispositivi sono quindi indubbiamente meno dannosi delle sigarette convenzionali per l'assenza di tabacco e combustione. Considerarle al pari delle classiche bionde, inoltre, oltre a trasmettere un messaggio erroneo e fuorviante, scoraggerebbe anche tutte le persone che desiderano acquistare le sigarette elettroniche nel tentativo di smettere di fumare. Uno studio scientifico recente condotto dall'Università di Londra ha infatti dimostrato che il 60% dei fumatori che utilizza le e-cig ha più probabilità di abbandonare il vizio del fumo.

Ora la speranza per gli svapatori e per i 53 esperti che hanno scritto all'OMS resta quella che la loro richiesta non passi inosservata: le e-cig, secondo i sostenitori, potrebbero davvero essere un'occasione senza precedenti per diminuire o sconfiggere definitivamente il tabagismo, salvando così tantissime vite umane.

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