Liberato Simone Di Stefano

Giudicato per direttissima dopo la sostituzione simbolica della bandiera dell’UE

Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia, è tornato libero da poche ore. Fuori dal Tribunale penale di Roma, che lo ha giudicato per direttissima e condannato a tre mesi con obbligo di firma bisettimanale e al pagamento di una multa di 100 euro, c’era ad accoglierlo una folla di militanti, giornalisti e simpatizzanti.

Riportiamo di seguito le parole espresse dal leader di CasaPound Italia immediatamente dopo il rilascio: "Il pm ha detto che quella bandiera, quella dell'UE, aveva un valore spirituale. Non mi è stato concesso di parlare, altrimenti l'avrei detto, che quella bandiera non ha assolutamente alcun valore spirituale perché rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei. Quella italiana è una bandiera intoccabile. Lo sono questa e le altre dei popoli europei perché sono intrise del sangue delle persone, degli eroi che sono morti per difendere qui colori. Quella dell'Unione Europea è solo intrisa di soldi, di denaro e forse del sangue, è quello che volevamo dire con quell'azione, di chi è morto sotto lo schiaffo dell'usura dell'Unione Europea che sta portando il paese al fallimento.
L'avrei voluto dire , non mi è stata concessa la parola e lo dico adesso a voi. Invito tutti a dimostrare non solo a questa nazione ma a tutta Europa che ci sono Italiani che non si arrendono, ci sono ancora Italiani che hanno gli attributi per protestare con forza contro quello che sta succedendo oggi, lo Stato è frantumato.Se voi aveste potuto vedere quello che ho visto io in questi 2 giorni nelle caserme, nelle carceri, qual è la situazione dello Stato Italiano, poltrone rotte, materassi bucati. Lo Stato sta morendo e ci sono italiani che devono prendersi la responsabilità di tornare a far sventolare alta questa nostra bandiera. Grazie mille a tutti quanti, grazie!".

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