Locazioni, anche per Tribunale di Padova Parlamento fuorilegge

Art.5 comma1-ter L.80/2014 incostituzionale per violazione dell’art 136 Cost.

Dopo il Tribunale di Napoli, che a giugno ha rimesso due volte alla Consulta  la questione della legittimità costituzionale della L. 80/14, anche il Tribunale di Padova si è accorto che l'art.5 comma 1-ter della detta legge vìola il principio del c.d. giudicato costituzionale,  previsto dall'art. 136 Cost.

E' quello che andiamo sostenendo dall'epoca dei lavori parlamentari della L. 80/14, l'abbiamo scritto e l'abbiamo detto alla radio e in televisione. Meno male che, ogni tanto c'è chi ci dà ragione, nonostante gli sfottò di alcuni illetterati.

L'analisi del magistrato patavino è spietata: "Secondo la Corte Costituzionale il rigore del precetto costituzionale impone al legislatore di accettare l'immediata cessazione dell'efficacia giuridica della norma illegittima, anzichè prolungarne la vita...Le decisioni di accoglimento hanno per destinatario il legislatore stesso al quale è precluso non solo il disporre che la norma dichiarata incostituzionali conservi la sua efficacia , bensì il perseguire e raggiungere, anche in via indiretta, esiti corrispondenti a quelli già ritenuti lesivi della Costituzione (Corte Costituzionale n. 245/2012, n.350/2010, n.223/1983)

"L'aver fatti salvi – prosegue il Tribunale di Padova – "gli effetti" e i "rapporti giuridici" sorti sulla base della norma dichiarata incostituzionale fino al 31.12.2015 appare interpretabile unicamente come differimento nel tempo degli effetti della sentenza, in contrasto col dettato costituzionale".

Parole pesanti come macigni che sembrano tratte dalla prossima sentenza di incostituzionalità che verrà pronunciata dalla Consulta.

Un indice, quello del Tribunale di Padova, puntato sull'on. Mirabelli, senatore del PD, ideatore e relatore dell'art. 5 comma 1-ter , ma, in fondo, contro tutto il Parlamento quale legislatore.

Qui ci troviamo di fronte ad una sovversione vera e propria: il legislatore non ha rispetto nè per la Costituzione, nè per i Giudici costituzionali che cercano di farla applicare.

Il legislatore se ne infischia altamente e va avanti per la sua (discutibile) strada come un bulldozer incurante dei richiami costituzionali.

I fatti sono uno scandalo sotto gli occhi di tutti: il D.lgs 23/2011 (art. 3 commi 8 e 9) è stato dichiarato incostituzionale; l'art. 5 comma 1-ter L 80/14, voluto a tutti i costi per parare le terga degli inquilini, è chiaramente incostituzionale anch'esso e come tale verrà espulso dall'ordinamento giuridico italiano.

Che vogliamo fare? Il "non c'è due senza tre"? Ci dobbiamo aspettare il trittico di leggi incostituzionali tutte emanate per ingraziarsi le unioni degli inquilini a canone azzerato?

Qualcuno li fermi!  Non può essere sempre e solo la Corte Costituzionale a riparare i danni fatti dal legislatore.

On. Renzi, on. Lupi….qualcuno si è accorto che il mercato delle locazioni si è azzerato? Che i piccoli proprietari hanno il terrore di affittare le proprie case, vittime come sono di leggi che non tutelano la proprietà? Che ci sono sempre meno case sul mercato e quelle poche che ci sono hanno canoni che sono destinati ad aumentare a dismisura?

Meno male che c'è la Corte Costituzionale (e i Tribunali di Napoli e Padova…)

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