Luneur, presidio di giostrai e Forza Nuova

Continua la battaglia dei giostrai, appoggiati dagli attivisti di Forza Nuova

Una ventina tra rappresentanti delle famiglie di giostrai dell'ex Luneur e attivisti di Forza Nuova si sono dati appuntamento questa mattina di fronte alla sede romana di Eur S.p.a., sita in largo Virgilio Testa, all'Eur.
Dopo la manifestazione analoga del 20 novembre scorso sono tornati in piazza per chiedere chiarezza sulla vicenda del parco giochi simbolo del quartiere romano, chiuso dal 2008 e che doveva essere riqualificato da Eur S.p.a.

Saverio Pedrazzini, portavoce delle famiglie di giostrai del Luneur, ci fornisce alcuni dati sulla vicenda, ormai da tempo alla ribalta delle cronache romane: 160 famiglie di giostrai, 500 tra imprenditori e dipendenti e un' indotto di decine di aziende che gravitavano intorno alla struttura. Tutti in attesa, dal 14 aprile del 2008, di essere ricollocati nel nuovo progetto di riqualificazione e riorganizzazione del parco e delle attrazioni.

Ci spiega Pedrazzini che nella versione iniziale del bando di gara e più precisamente nell' offerta vincolante era previsto che le famiglie di giostrai presenti e attive nel Luneur alla data della chiusura, i c.d. sub-conduttori, avrebbero dovuto essere reintegrate nel progetto di un nuovo parco giochi assieme alle attrazioni di loro proprietà. Ma queste attrazioni – continua Pedrazzini – sono tuttora sequestrate con un atto unilaterale dell'azienda capitolina. E le famiglie continuano a barcamenarsi in una situazione di precarietà che pesa come macigno in un momento di crisi generale del mercato del lavoro.
Dopo la richiesta di accesso agli atti presentata nei mesi scorsi e disattesa dall'azienda, i giostrai hanno iniziato oggi un nuovo presidio che andrà avanti per i prossimi tre giorni e che verrà rinnovato ad oltranza finché non ci saranno risposte concrete.

Intanto l' Eur S.p.a ha fatto sapere che l'Ing. Massimo Piergallini, presidente della commissione esaminatrice della gara d'appalto in questione, riceverà una delegazione per discutere le rivendicazioni dei manifestanti: l'accesso agli atti di gara, la visione dello status del progetto del 2007 e la garanzia del rispetto delle clausole dell' offerta vincolante per gli aggiudicatari.

La delegazione composta dal portavoce delle famiglie Pedrazzini, da Ginetto Pugliè, Presidente Nazionale dell' associazione di categoria ASVA, e da Francesco Santarelli, dirigente romano di Forza Nuova, ha poi incontrato alcuni rappresentanti di Eur S.p.a.
Ma, come fa sapere Francesco Santarelli, l'incontro non ha prodotto buoni risultati. E' infatti stato negato l'accesso agli atti da parte della Società, che si è definita incompetente ad interpretare giuridicamente gli atti amministrativi in questione. Il business plan, dunque, che è oggetto della contesa, resta ancora oggi un mistero, nonostante da tempo i giostrai, sotto l'egida di Saverio Pedrazzini, richiedano di visionarlo.

Non solo. La Società si fa scudo di una sentenza del Tar che si è pronunciata sul bando di gara indetto nel 2007, sancendo la regolarità dello stesso. Tuttavia, come è noto, il bando è stato modificato successivamente, rendendo di fatto delicata ed instabile la posizione dei subconduttori, menzionati nel bando iniziale, ed esclusi nella versione definitiva. Tanto che si parla di "spazio libero da cose e persone", escludendo quindi dal suolo del parco giochi la presenza dei vecchi giostrai e dei loro macchinari, tuttora sequestrati, con impossibilità da parte dei proprietari di verificarne lo stato. Giostre che, rimanendo inutilizzate, rischiano di deteriorarsi, e sarà poi compito dei proprietari occuparsi della manutenzione.

Un nuovo incontro sarà previsto nei prossimi giorni: questa volta giostrai e rappresentanti di Eur S.p.a. si incontreranno accompagnati, rispettivamente, dai propri legali.

Lascia un commento