Cronaca

Mafie. Sequestrato il patrimonio del boss locale di ‘Ndrangheta di Anzio e Nettuno FOTO

Nel rispetto dei diritti del proposto e dei terzi interessati (fermo restando il diritto di allegazione di atti e documenti che gli stessi potranno produrre nelle successive fasi processuali, provando l’eventuale errata presunzione di illecita derivazione dei proventi impiegati per l’acquisizione del patrimonio oggi in sequestro) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica quanto segue:

Carabinieri eseguono sequestro dei beni finalizzato alla confisca

Dalle prime luci dell’alba, nei comuni di Anzio, Nettuno ed Aprilia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno dando esecuzione a un Decreto, emesso dalla III Sezione “Misure di Prevenzione” del Tribunale Penale e Civile di Roma su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia -, che dispone il sequestro anticipato di beni, finalizzato alla confisca (giusta gli articoli 16 e 20 del D.lgs 159/2011 “Codice Antimafia”) nei confronti di un soggetto, attualmente detenuto a seguito dell’indagine antimafia convenzionalmente denominata Tritone, eseguita nel febbraio dello scorso anno dal Nucleo Investigativo di Roma.

Il sequestro scaturisce dagli accertamenti, delegati dalla Procura di Roma-DDA ai Carabinieri della Sezione Misure di Prevenzione del Nucleo Investigativo CC, volti alla ricostruzione del profilo criminale e del suo patrimonio.

Sequestro beni del boss

Anzio, Nettuno e territori litorale laziale a sud di Roma

Sono state definite la carriera criminale che qualifica la pericolosità sociale e le cointeressenze economiche presenti e cessate, anche nel contesto famigliare di origine. La pericolosità sociale è riconducibile al fatto che il predetto è oggi ritenuto al vertice della locale di ‘ndrangheta insediata nei comuni di Anzio e Nettuno e territori limitrofi del litorale laziale a sud della Capitale.

Indagine “Tritone”

Attraverso i dati fattuali emergenti dai procedimenti penali e dalle relazioni in ambito criminale, a partire dalla metà degli anni ‘70 e fino ad oggi, è stato delineato il quadro degli illeciti realizzati nel corso del tempo dal predetto e la sua caratura criminale, da ultimo chiaramente emersa  dalle indagini che hanno visto l’esecuzione dell’Ordinanza di custodia Cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma il 18 febbraio 2022, nell’ambito dell’indagine Tritone, eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci che ha disvelato l’esistenza e l’operatività della locale di ‘ndrangheta.

L’appartenenza del soggetto alla ‘ndrangheta ne connota all’evidenza la pericolosità qualificata a cominciare dagli anni 80/90, epoca del trasferimento nell’area sud di Roma e delle immediate relazioni con le già stabili famiglie ‘ndranghetiste del territorio.

Considerato il sistema “meritocratico” di ascesa alle posizioni apicali dell’organizzazione, è evidente che la posizione raggiunta a capo di un locale sia indice non solo di una “carriera criminale” all’interno della ‘ndrangheta, ma anche della possibilità avuta di “crescere” commettendo reati su un territorio già controllato dalle citate cosche calabresi.

Elevato tenore di vita

Le investigazioni hanno anche messo in evidenza come l’elevato tenore di vita della figura apicale e di tutti i suoi famigliari non sia compatibile con i redditi e le altre fonti lecitamente percepiti nell’arco temporale 1980-2020, facendo emergere una sperequazione (saldo negativo tra fonti lecitamente percepite ed esborsi effettuati) di oltre 1,7 milioni di euro nel periodo temporale investigato.

Sequestro boss ‘Ndrangheta

Il patrimonio accumulato dal proposto e dai suoi famigliari, riconducibile alle attività illecite poste in essere, è stimato in oltre 3 milioni di euro.

Beni sequestrati

In particolare, il sequestro ha interessato:

– 10 immobili, di cui 6 di categoria A/7 (ville e immobili di pregio), situati nei comuni di Anzio e Nettuno (RM);

– 6 terreni, alcuni dei quali con potenzialità edificatoria, situati nei comuni di Anzio (RM), Nettuno (RM) ed Aprilia (LT);

– 2 autoveicoli di grossa cilindrata;

– una società di rivendita di autoveicoli;

– rapporti finanziari, effetti cambiari, monili, beni mobili di valore, in corso di inventario e quantificazione.

Redazione

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