Mentre Roma sprofonda, il sindaco Marino ha messo tra le priorità le nozze omossessuali, decidendo di celebrare oggi l'unione tra 16 coppie omosessuali, 5 di donne ed 11 di uomini, contratte all'estero e trascritte al Comune d Roma. Presenti, in un Campidoglio super blindato, media da tutto il mondo. La sfida di Marino è chiaramente rivolta contro il Ministero degli Interni che, per bocca del ministro Alfano, aveva ribadito l'illegalità di questi atti.
L'azione di Marino non ha quindi alcun valore legale effettivo. Basti pensare che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro ha annunciato di dover annullare d'ufficio gli atti firmati oggi. Lo stesso assessore Estella Marino, pur difendendo a spada tratta l'iniziativa, l'ha definita un "atto simbolico".
Visti i no del Viminale, quindi, l'iniziativa di Marino ha esclusivamente valore mediatico e politico. Il tema in questione è di rilevanza nazionale, non certo di un'amministrazione locale. Sarà il dibattito in Parlamento e nell'Esecutivo a decidere sulla materia.
*Foto profilo Facebook Ignazio Marino
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