Marino, fruttivendolo sequestrato e malmenato per ore

Sono 4 egiziani rintracciati e arrestati dai carabinieri, il sequestro e le sevizie erano durate 7 ore

Una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Castel Gandolfo, transitando nei pressi dello stadio comunale di Marino, ha notato un uomo barcollante, scalzo e imbavagliato, correre affannosamente per le stradine del paese. Dopo averlo avvicinato e liberato, i militari hanno ascoltato la sua storia. L’uomo, 46enne egiziano, da tempo residente in Italia, gestisce, assieme ad alcuni suoi connazionali,  una frutteria del paese e il giorno precedente era stato accusato dai suoi quattro soci di essersi appropriato dell’incasso settimanale della frutteria. Per fargliela pagare era stato costretto a seguirli in una abitazione poco distante dall’esercizio commerciale, legato ad una sedia, imbavagliato con un nastro adesivo, abbandonato in una stanza angusta completamente buia e poi aggredito e insultato per ore al fine di convincerlo a confessare il furto del quale, tra l’altro, ha dichiarato di non saperne nulla.

Il malcapitato, ieri mattina, dopo aver subito per almeno sette ore questo trattamento, nonostante esausto e sanguinante, è riuscito a fuggire approfittando di un momento di sonnolenza dei suoi aguzzini. I Carabinieri, quindi, lo hanno soccorso, hanno iniziato le  ricerche dei quattro che, nel frattempo, avendo intuito qualcosa, si erano allontanati da quell’abitazione per rifugiarsi all’interno di alcuni bar del Centro Storico di Marino. I militari, però, li hanno rintracciarli ed ammanettarli con l’accusa di sequestro di persona e lesioni personali e tradotti presso il carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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