Marino si dimette ma avvisa che ha 20 giorni per ripensarci

In un video pubblicato online il sindaco Marino racconta tutta l’amarezza per la conclusione della sua esperienza da sindaco

E' ufficiale: le dimissioni di Ignazio Marino giungono al termine di una lunga giornata in Campidoglio, tra riunioni di giunta e con consiglieri della maggioranza. Sebbene il sindaco avesse inizialmente provato a resistere, alla fine si è dimesso e ha messo la parola fine alla sua esperienza in Campidoglio anche se avvisa che per legge ha 20 giorni per ripensarci. Ecco le sue parole attraverso un videomessaggio:

"Care romane e cari romani, ho molto riflettuto prima di assumere la mia decisione. Ma esiste un problema di condizioni politiche per compiere questo percorso. Queste condizioni oggi mi appaiono assottigliate se non assenti. Per questo ho compiuto la mia scelta: presento le mie dimissioni. Sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni. Non è un'astuzia la mia, è la ricerca di una verifica seria, se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche. Questi i motivi e il quadro in cui si inseriscono le mie dimissioni. Nessuno pensi o dica che lo faccio come segnale di debolezza o addirittura di ammissione di colpa per questa squallida e manipolata polemica sulle spese di rappresentanza e i relativi scontrini successivamente alla mia decisione di pubblicarli sul sito del Comune. Chi volesse leggerle in questo modo è in cattiva fede. Ma con loro non vale la pena di discutere. Mi importa che tutti i cittadini, chi mi ha votato come chi no, perché il sindaco è eletto da una parte ma è il sindaco di tutti – comprendano e capiscano che, al di là della mia figura, è dal lavoro che ho impostato che passa il futuro della città. Spero e prego che questo lavoro, in un modo o in un altro, venga portato avanti, perché non nascondo di nutrire un serio timore che immediatamente tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che purtroppo ha toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l'intero Partito democratico ma tutto il Campidoglio".

Il commento del capogruppo della maggioranza in assemblea capitolina Fabrizio Panecaldo: "Marino sente che mancano le condizioni politiche. Certo ha inciso la pressione da dicembre ad oggi mentre la vicenda degli scontrini ha la sua importanza in politica, non secondaria. Con Orfini abbiamo fatto un ragionamento collettivo e siamo arrivati tutti alla stessa conclusione: quella di chiedere a Marino un passo indietro".

I commenti Pro Marino. Centinaia di commenti in poche ore sulle pagine Facebook. Leggiamo quelli dei simpattizzanti di Sel: "Così facendo il partito di Nichi Vendola consegna Roma ai "grillini" e ai "fascisti" e si "presta al gioco di Renzi". "Potete pure dire addio al mio voto". "Complimentoni! Davvero complimenti! La prossima volta, di voti, ne prendete 3". "State affossando una persona onesta che ha fatto cose mai viste prima a Roma. Potete dire addio al mio voto". "Mi dispiace siete stati la cosa più vicina al mio pensiero politico, ma questa volta state dando una mano alla Meloni, della più becera parte politica esistente a Roma, a prendere il potere. Ciaone!". Nei commenti c'è tanta rabbia: "Vergognatevi. Ve lo dice chi vi ha sempre votato", "Spero vi rendiate conto che la stagione di Sel è finita, nel frattempo comunque vergognatevi", "Voi non siete sinistra. Siete connivenza", "Che pena. State prendendo questa decisione solo perché dopo le dimissioni di Nieri, Marino non ha nominato nessun nuovo assessore di Sel. E' vergognoso constatare che preferite una vendetta al bene di Roma. Vergognatevi"

Il Saluto di Alessandro Gassmann su Twitter: "Tutti contro uno non mi è mai piaciuto… Saluto@ignaziomarino nel momento in cui non lo saluta nessuno, malgrado tutto".

 

 

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