Politica

Mascherine, Sileri: “Serve periodo di transizione, meglio evitare passi indietro”

Come riportato dall’agenzia Dire, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite de L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus, è intervenuto sulle prossime mosse del governo legate alle restrizioni anti-Covid, in particolare sul tema delle mascherine al chiuso.

Pierpaolo Sileri (Twitter)

“Il virus non ha un calendario sottomano”, spiega Sileri. “Ovviamente avevamo anticipato che, a seconda dei dati, sarebbe stata presa una decisione compatibile ai rischi. Viene mantenuta la mascherina al chiuso in alcuni luoghi ad alto rischio di contagio come i treni, per quanto riguarda i luoghi di lavoro ci sono protocolli che potranno essere decisi dalle aziende”.

Sileri: “Serve periodo di transizione, poi si abbandonerà anche la mascherina”

“Così come la progressiva rimozione dell’obbligo di Green Pass serve un periodo di transizione. Poi si abbandonerà anche la mascherina, portandola però sempre in tasca perché può essere utile. Se ad esempio devo andare in un luogo dove so che c’è alto rischio di contagio, la mascherina me la metto anche senza obbligo. Poi è chiaro, quando il virus non circolerà più la butteremo nel secchio”.

“La scienza ci ha indicato quali sono le situazioni più a rischio”

“Chi ha guidato questa regola per poter tenere o rimuovere la mascherina è stata la scienza. La scienza ci ha indicato quali sono le situazioni più a rischio. Se dovessimo incontrarci al supermercato sarebbe un breve contatto. Le permanenze su un mezzo pubblico, oppure al cinema o teatro sono invece più lunghe. Poiché la precauzione vince su tutto, meglio evitare di fare passi indietro, così come è avvenuto in questi mesi, dove non è stato fatto alcun passo indietro“.

Quarta dose

“Flop quarta dose? Credo che ciò che sottolinea la Fondazione Gimbe è il calo di vaccinazione avvenute nelle ultime settimane. Ciò che non ha funzionato è che, nel momento in cui tu togli il Green Pass, molti che si erano vaccinati solo per avere la Certificazione non si sono protetti con la quarta dose. Anche se ne avevano bisogno.

Bisogna dare questo messaggio. Bisogna far capire che la quarta dose serve per determinati soggetti, così come serve la terza dose per chi ancora non l’ha fatta. Tutto ciò è aggravato dal fatto che oggi si parla poco di Covid, in quanto c’è la guerra. Ma il virus continua a circolare e le persone continuano ad andare in ospedale”.

Lorenzo Villanetti

Nato a Sora (Frosinone), il 3 aprile 2001, studia Lettere Moderne presso l’Università Sapienza di Roma. Da sempre un appassionato di calcio e di sport in generale, segue con interesse anche politica e musica. Redattore per più di un anno di LazioPress.it, in precedenza ha scritto anche per SpazioJ.it.

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