Medicina antitumore, strategia di business nell’assegnazione del Nobel

ll sistema industriale-finanziario globale pretende ormai l’esclusivo monopolio della gestione della vita e della salute della gente

ll sistema industriale-finanziario globale pretende ormai l’assoluto ed esclusivo monopolio della gestione della vita e della salute della gente. Qualche bieco populista e pericoloso complottista ha osato insinuare l’esistenza di un condizionamento politico-finanziario nell’assegnazione dei  recenti premi Nobel per la medicina, a ricercatori sull’immunoterapia antitumorale. Secondo queste vili calunnie e basse insinuazioni, avrebbero preparato e promosso con la recente assegnazione dei due Nobel, il lancio mediatico di nuovi miracolosi farmaci antitumorali immunoterapici. Questa prodigiosa cura antitumorale, però, secondo criteri noti della biologia neoplastica ed  evidenze scientifiche, rivolgendosi a una sola linea di segnalazione immunitaria (fra le molteplici) della biologia neoplastica, senza intervenire sul complesso sistema della mutazione e della proliferazione tumorale, non potrà che dare benefici limitati, per intensità e durata, in quanto inattivata dai noti e documentati meccanismi mutageni del fenotipo neoplastico, come documentato dai seguenti e fondamentali studi di un Premio Nobel, Schally, che 20 anni dopo le ricerche e pubblicazioni del Prof Di Bella, pubblicò, col candidato al Nobel Pollak, uno studio sul ruolo determinante antiproliferativo e antitumorale della somatostatina.

  • Pollak MN Schally AV .Proc Soc Exp Biol Med 1998 Feb;217(2):143-52. Mechanism of antineoplastic action of somatostatin analogs

Gli studi sulle sequenze dei geni  dei sistemi SOS, su cui si basa la formidabile barriera di difesa difficilmente superabile della capacità mutagena delle cellule tumorali, sono stati pubblicati del caposcuola dell’oncologia Francese, il Prof Lucien Israel, Presidente dell’Accademia delle Scienze di Francia e da altri prestigiosi ricercatori:

  • L.Israel J Theor. Biol. 1996 Feb 21;178(4):375-380)Tumor Progression: random or an integrated survival response to cellular stress conserved from unicellular organism?.

In pratica queste innovative, portentose immunoterapie sicuramente non guariranno nessun tumore solido, l’unica cura  valida, oltre al MDB, in una certa percentuale di casi rimarrà la chirurgia oncologica. Il costo di questi miracolosi farmaci oscillerà tra 100.000 € e 150.000 €  a paziente. Da attendibili  e riservate informazioni sappiamo che cercheranno di blindare questo promettente mercato imponendolo con  una medicina autoritaria fatta di intimidazioni, minacce, delegittimazione di chiunque osi avviare altre linee  di ricerca o proponga terapie utili ed efficaci. Ogni  nuovo paradigma di ricerca e terapia che possa compromettere questi lauti fatturati sarà bloccato, delegittimato, squalificato con ogni mezzo da un’informazione e istituzioni asservite, con un’intensità proporzionale alla loro efficacia e utilità, e relativo pericolo di ridurre i loro incassi.

Si inquadra in questa logica, in questa strategia, la crescente ossessiva delegittimazione, diffamazione e mistificazione del MDB, che solo nell’ultima settimana è stato oggetto di  esagitati, velenosi e viscerali attacchi da blog, giornali on line, giornaloni  di regime, irritati e allarmati dalla continua e crescente diffusione e apprezzamento del MDB nelle banche dati biomediche internazionali. (Diffonderò a breve il rapporto di Research Gate  sull’alto e crescente numero di ricercatori che stanno seguendo, apprezzando e citando nelle loro pubblicazioni   gli studi sul MDB presenti nelle maggiori banche dati biomediche internazionali).

 

* Giuseppe Di Bella, figlio del Prof. Luigi Di Bella e promotore della Multiterapia Di Bella

 

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