Cultura

Non sono nessuno di importante ma “Dio è venuto a casa mia”

Mi chiamo Loredana Rosati e non sono nessuno di importante. Sono una persona qualunque, come la maggior parte di noi, ho semplicemente sentito la necessità di fare qualcosa per proporre parole luminose e vivificanti che potessero, in minima parte, contrastare il mare di comunicazioni mortifere e distruttive nelle quali siamo immersi da più di un anno e anche se forse lo siamo da molto più tempo, adesso siamo arrivati davvero al culmine.

Cosa c’è di più importante, in questi tempi incerti e oscuri dove la paura sembra essersi impossessata di ogni cuore, di un tentativo di lanciare un messaggio di speranza, di bene, di amore e di luce?

A questa domanda ho voluto rispondere lanciando la mia testimonianza di fede e di amore, attraverso un libro cartaceo che forse veicola il messaggio in modo piu diretto e fruibile di quanto possa fare il sito web o la pagina Facebook che gestisco da anni.

La nostra profonda paura della morte

Ho sentito l’urgenza di fare qualcosa di nuovo per portare un piccolo raggio di amore che potesse, in qualche modo, raggiungere alcuni di questi cuori spaventati e soffocati da una condizione esistenziale  che sembra invitare ad una rassegnazione alla quale io non credo si debba cedere. Incombe inesorabile, oggi più che mai, una paura così profonda della morte che sta soffocando la vita, e, a mio parere, andrebbe contrastata con tutte le forze. Anche e soprattutto per questo, adesso sono qui a proporvi la mia storia.

Esiste una realtà di amore, fatta di cose, a volte impercettibili, a volte più eclatanti, alla quale si deve e si può attingere. Nel momento del dolore, della difficoltà, della disperazione abbiamo una scelta da fare.

Soccombere sotto quel fardello arrendendoci alla paura oppure cercare di ampliare lo spazio del cuore e nutrirlo di amore. Questo è quello che ho scelto di fare io quando ho subito il mio primo grande dolore, la morte di mio fratello Ghigo: ho scelto di fidarmi della Vita e questo mi ha salvato.

Fonte di amore e tenerezza a portata di mano

Il mio piccolo libro racconta di questa scelta e di tutto ciò che ne è conseguito. Dopo questo evento dolorosissimo nel mio cuore si è aperta una porta che mi ha condotto ad una ricerca interiore ed esteriore di quel Dio di cui tanto avevo sentito parlare, ma che avevo sempre tenuto in un cassetto. Era arrivato il momento di conoscerlo e di cercare di comprendere come Lui avrebbe potuto aiutarmi ad affrontare questa difficoltà.

Ho scoperto che quando il nostro cuore si allinea alla nostra mente in un’unica direzione, quando crediamo fermamente in una “forza amorevole” che può venire in aiuto alle nostre debolezze, esse si trasformano in forza e tutto ciò che sembrava impossibile diventa possibile. Ho anche scoperto che Dio non è affatto una entità astratta, giudicante e temibile, ma una fonte di Amore e tenerezza a portata di mano, cosi vicino da poter essere toccato. C’è vita oltre la vita terrena, non c’è fine ma nuovo inizio. Io l’ho sperimentato su di me ed è questo che racconto, con semplicità e senza pretese.

Una morte e una rinascita

Nel libro parlo di una morte e di una rinascita, di una partenza e di un arrivo, di un contatto tangibile oltre la vita con un fratello amato che non ho mai percepito come perduto ma vivo e presente anche dopo la sua morte. Tutto questo mi ha aperto la strada verso un percorso di guarigione, della riscoperta di un valore interiore che va recuperato in una società che valorizza più che altro ciò che è fuori, ignorando ciò che è dentro.  C’è una bontà originaria, una benedizione intima e innata in ognuno di noi che abbiamo smesso di vedere e che dobbiamo assolutamente riscoprire per tornare ad amarci e ad amare.

Ma anche per guarire il cuore e la mente e per sperare di costruire un mondo migliore basato su valori funzionali e non più su realtà disfunzionali. Questo libro porta un messaggio che vuole invitare a non perdere mai la speranza nella forza vitale che ci abita e che siamo chiamati a scoprire ogni giorno di più. Ecco perché l’ho intitolato “Dio è venuto a casa mia”, perché questa forza vitale altro non è che la nostra matrice divina, quella energia creativa e sanante che lasciamo troppo spesso inattiva, disabituati ormai a credere e a fidarci dell’invisibile. Si tratta di quello Spirito di vita e di amore che avvolge ogni cuore e lo fa stare bene. Dio abita dentro di noi, il suo regno, la sua casa, è dentro di noi, dobbiamo urgentemente trovarne le chiavi.

“Non ci si crede… Dio è venuto a casa mia”, pubblicato da Passione Scrittore, circuito di self publishing della Mondadori

Redazione

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