Mondo Vegano, è trentino il primo vino vegano certificato

“Ma non intendiamo fermarci qui, vogliamo fare anche dei vini senza solfiti con dei protocolli biologici”

Arriva dal Trentino il primo vino vegano certificato, lo scrive il sito Winenews.it, e lo produce Cantina Aldeno (www.cantina-aldeno.it), una cantina sociale di 408 soci, con una produzione annua di 40.000 quintali d’uva: “un vino che si trova ad avere tre certificazioni – spiega il direttore Walter Weber – quella della Doc, quella biologica e da gennaio quella vegana”.

Quest’ultima è stata rilasciata dall’Icea-Istituto Certificazione Etica e Ambientale di Bologna, dopo un lungo iter procedurale, che ha portato gli ispettori a verificare e codificare ogni passaggio del vino dall’uva fino alla bottiglia. “Ne è nato un disciplinare molto preciso che ha portato all’eliminazione di ogni sostanza che sia di origine animale nella lavorazione del vino come poteva essere la gelatina di origine animale, un prodotto – precisa Weber – che le nostre donne usano in cucina”.

Certo, si parte già da un prodotto biologico, perché la Cantina Aldeno sta incoraggiando la propria base sociale alla trasformazione da coltivazione tradizionale in biologica, lo fa anche assicurando un 5% in più del prezzo per l’uva conferita dai soci se prodotta biologicamente. Ad oggi una percentuale fra l’8 e il 10% delle uve dei soci sono certificate biologiche o sono in fase di trasformazione e il numero è in costante aumento.

“Il disciplinare voluto da Icea è molto preciso, gli ispettori hanno voluto anche il cambio dell’etichetta abbiamo dovuto far sparire dalle stesse ogni riferimento ad abbinamenti a carni e formaggi dei vari vini che avevamo in etichetta”, precisa il direttore. “Siamo partiti dal fatto che il nostro presidente Alessandro Bertagnolli è vegano, anche se non di stretta osservanza, quindi volevamo capire se era possibile fare un vino per questa categoria di persone ed il risultato è stato ottimo da ogni punto di vista tecnico, il vino è di buona qualità, ed è molto apprezzato dal punto di vista commerciale. Va precisato che siamo partiti da una base già selettiva del vino biologico, e quindi si trattava di fare l’ultimo passo. Ma non intendiamo fermarci qui, vogliamo fare anche dei vini senza solfiti con dei protocolli biologici”.

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