Opinioni

Morte Regina Elisabetta: il Principe Carlo, oggi noto come King Charles III, è finalmente Re

A 73 anni compiuti e dopo un interminabile e frustrante attesa, Prince Charles oggi noto alle cronache come King Charles III, è finalmente Re.  

Carlo III non avrà vita facile

Preceduto all’incarico da una longeva quanto secolare mamma incollata con Superglu al trono di Inghilterra per oltre 70 anni, Carlo non avrà vita facile. In un Regno Unito sempre più impoverito dalla guerra energetica, lacerato da ferite interne ed esterne, vedi referendum sull’indipendenza della Scozia, conflitto in Irlanda e Unione Europea sul Protocollo a seguito di Brexit, Carlo rappresenta oggi una scommessa. Ad alcuni pare solo l’ombra di ciò che la Regina Elisabetta ha significato per il Paese.  

Non ingannino le sorridenti strette di mano del Re senza guanti all’inconsolabile popolo bue. Dal vivo l’uomo appare visibilmente impacciato e quel grossolano gonfiore delle mani rivela già crepe importanti. Ha lavorato forse nell’orto di Buckingham Palace tutti questi anni? Per sua disgrazia, la sua mamma era una donna di altri tempi, il confronto è impietoso, per lui come per tutti a dire il vero. Elisabetta, capace con il solo sguardo e senza colpo ferire di trasformare il baccano in silenzio, con la sua forza e il suo ineguagliabile stile. Da Monarchici o Repubblicani riconosciamo la verità, ha saputo attraversare un’epoca sempre a cavallo dell’onda: da Winston Churchill sino ad oggi.  

Impacciato e smarrito è sembrato King Charles III

Nelle sue primissime e influenti uscite invece, Carlo ha tradito un solido impaccio e un evidente smarrimento: lampante nella firma delle carte reali a Londra e in Irlanda, dove si lascia andare a vere e proprie imprecazioni oltre a smorfie di feroce rimprovero contro i suoi malcapitati vassalli.  

Uno zero autocontrollo palesemente catturato dalle telecamere di Sky che nel nero carbone del lutto palese, ha regalato luminosi sorrisi e feroci sghignazzi ai sudditi.  

Ma a di là della forma e del protocollo, che per un Reale è sostanza, Carlo partorisce dopo doglie millenarie, una gravidanza che sembrava ormai ingannarlo e illuderlo fino al trapasso con suo figlio William. Questo sentimento, aggiunto all’ingrato quanto improponibile compito di non far rimpiangere Elisabetta, consegna all’attualità un uomo già infiacchito e nervoso (seppure sia assurdo parlare di fatica per chi è stato sempre servito anche solo per indossare un calzino: e in Inghilterra gli uomini …non fanno eccezione i Reali, i calzini li usano pure corti...)  

Riusciranno i nostri eroi…

Le immagini di Carlo e della sua adorata Camilla davanti alle telecamere (niente meno che Regina consorte) consegnano al mondo il ritratto di due anziani signori piuttosto goffi (che giorno è oggi?) e fuori squadra (maledetto inchiostro!). Sembrano due simpatici pensionati imbranati in partenza per una crociera sull’Atlantico piuttosto che per il viaggio della Vita. 

Per chi come Carlo risiede giustamente tra una residenza e l’altra tra agi e lussi, non sarà facile confortare una classe povera britannica oggi sempre più vasta, che si vede staccare la spina del termosifone proprio all’ingresso del feroce inverno. O quanto meno veder giustificato tutto quel benessere ereditato senza colpo ferire. 

Accomodatosi in panchina con la copertina sulle gambe e il massaggiatore sull’attenti, col ventaglio o il  giacchino pronto a coprire gli spifferi per tutti questi anni, Carlo dovrà infilarsi gli scarpini, scendere in campo e affrontare una partita dal gioco durissimo. Ma in corpo ha già un sacco di infiltrazioni per il dolore alle ginocchia ferme per decenni.  

Un lusso che nessuno può permettersi

Le famiglie e le imprese d’oltremanica – come quelle europee – faticano a svegliarsi la mattina per far quadrare i conti: benvenuto dunque Carlo nel mondo reale in cui carrozze, pennacchi e privilegi sono ormai considerati un lusso che nessuno può più permettersi, nemmeno forse il Re. Tranne i calciatori, ma quelli ormai sono i soli a regalare sogni autentici. 

Sino ad oggi i sudditi di Sua Maestà hanno retto botta, pagando i conti salati della Monarchia, e coniando monete celebrative, e si sarebbero lasciati morire per Elisabetta. Ma oggi l’orizzonte è cupo, la stanza è fredda e se Carlo cadrà prigioniero di irritazione e inesperienza, il suo Regno scivolerà nelle cronache del pettegolezzo. E da sovrano egli si trasformerà in un ennesimo attore da Grande Fratello, lo spettacolo della società dell’apparenza che ormai vive tra noi. 

Dio ci salvi dal Re…

*Foto dal profilo Instagram della famiglia reale windsor.royal.family

Francesco Di Pisa

Dottore in Giurisprudenza, con un Master in Scienze delle Comunicazioni presso "La Sapienza" di Roma. Libero professionista, vive in Gran Bretagna dove si occupa di politiche Marketing, consumo, comunicazione e scrive di politica, attualità e costume.

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