Mosca, atterraggio di emergenza di un aereo in fiamme: almeno 41 morti

Forse colpito da un fulmine dopo il decollo. Lʼincendio è stato domato ma il bilancio delle vittime si è aggravato di ora in ora

Un aereo passeggeri Sukhoi della compagnia di bandiera russa Aeroflot ha preso fuoco e ha compiuto un atterraggio d'emergenza nell'aeroporto moscovita di Sheremetyevo. Sarebbero 41, per i media russi, le persone morte. Secondo alcune fonti, non confermate, vi sarebbero anche dei dispersi. A bordo erano presenti 78 passeggeri.

Stando alle prime ricostruzioni, il volo era decollato per Murmansk alle 17:50 ora locale (le 16:50 in Italia) e subito dopo ha chiesto un atterraggio di emergenza ed è rientrato. Il primo tentativo di atterraggio è fallito e il secondo è andato a termine ma "è stato molto violento", come ha raccontato una fonte citata dalle agenzie. La versione per ora più accreditata è che un fulmine abbia colpito il velivolo, provocando un incendio già in volo. Al momento del decollo c'erano nubi temporalesche uno a diecimila metri di altezza, hanno fatto sapere gli esperti del servizio meteorologico. Altre fonti, citate dai media locali, riferiscono che un passeggero ha notato del fuoco su una delle ali e così l'equipaggio ha deciso di tornare a Sheremetyevo. Secondo un'altra versione, le fiamme sarebbero iniziate per via del brusco impatto col suolo. Drammatiche anche le scene dell'evacuazione dei passeggeri, che si sono letteralmente precipitati in preda al panico dall'aereo in fiamme lungo gli scivoli di gomma, con decine di ambulanze accorse sulla pista del volo SU-1492. L'incendio è stato domato, ma ha distrutto tutta la coda dell'aeromobile.

Un comunicato diffuso da Aeroflot ha spiegato che il velivolo è stato costretto a tornare indietro per "motivi tecnici" e conferma le informazioni sull'incendio ai motori. "È stata creata una commissione per indagare sulle cause delle circostanze dell'incedente", ha aggiunto la compagnia aerea. Il Sukhoi Superjet-100 coinvolto nell'incedente era nuovo, il suo anno di produzione è il 2018, a quanto ha riferito la Tass. (fonte Tgcom24)

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