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Muffa e salnitro: come distinguerli e perché vanno eliminati subito

Di solito tutte le abitazioni hanno delle zone soggette alla formazione di umidità; anche in una casa perfettamente isolata e priva di ponti termici, infatti, di solito ambienti come la cucina, il bagno, gli scantinati e i sottotetti, presentano condizioni favorevoli alla formazione di umidità di condensa. In determinate zone climatiche e negli immobili di vecchia data, invece, questo fenomeno è ancor più diffuso.

All’umidità di origine climatica, cioè generata dalla condensa che si forma a causa della differenza tra temperatura interna ed esterna, bisogna poi aggiungere l’umidità di risalita, che invece proviene dal terreno e si infiltra direttamente nelle pareti.

In entrambi i casi l’umidità causa la comparsa di muffe, e queste possono presentare una potenziale minaccia. Non tutte le muffe sono uguali, però, alcune sono nocive per la salute mentre altre lo sono per la casa, alcune possono attaccare persino i cibi conservati negli armadi e nelle credenze, vediamo quindi di approfondire ulteriormente l’argomento.

Le muffe di origine fungina

Il tipo di muffa più comunemente diffuso è quella fungina; questa è infatti originata da organismi pluricellulari appartenenti al regno dei funghi, i cui miceti formano numerose colonie. I miceli non sono altro che dei filamenti sottilissimi; presi singolarmente sono quasi invisibili a occhio nudo, ma quando sono in gran numero formano degli strati che ricoprono le superfici come macchie dalla consistenza filamentosa o schiumosa, il cui colore può variare a seconda della varietà di fungo.

I miceli che formano le muffe, infatti, si trovano in diverse divisioni del regno dei funghi; ogni specie, o gruppo dalle caratteristiche analoghe, tende ad assumere una colorazione ben precisa, esistono quindi muffe verdi, gialle, rosse, grigie e relative tonalità intermedie.

Le fungine non sono da sottovalutare; i miceli in sé non non rappresentano un pericolo, infatti, ma le spore attraverso le quali si riproducono sono nocive per la salute a diversi livelli. Queste possono essere facilmente inalate e avere conseguenze per la salute che vanno dalle reazioni allergiche fino a gravi infezioni; una delle più pericolose è la muffa nera, causata dal fungo Stachybotrys chartarum, le cui spore contengono una tossina estremamente nociva che può essere causa di avvelenamento o dell’insorgere di tumori.

Come eliminare le muffe fungine

Se le pareti di casa cominciano a presentare macchie di muffa, anche se piccole e appena accennate, è meglio provvedere subito in modo da evitare che le spore attecchiscano proliferando e diventando più difficili da rimuovere. In fase iniziale, quindi, si può ovviare anche con dei rimedi tradizionali; basta usare una soluzione di acqua, aceto e bicarbonato per esempio, oppure acqua e candeggina, e lavare con cura l’area dove sono presenti le macchie. Se in invece la muffa è già estesa allora è consigliabile trattarla con i prodotti specifici, come i detergenti biocidi, i disinfettanti e le pitture antimuffa;

L’umidità di risalita e il salnitro

Se la muffa è di colore bianco e ha un aspetto lanuginoso, allora non si tratta di un fungo ma di nitrato di potassio, un’efflorescenza salina causata da batteri nitrificanti. Questi microrganismi scompongono le sostanze azotate presenti in natura sotto forma di ammonio, derivante dalla degradazione delle proteine o dall’urea presente nell’urina di animali ed esseri umani, trasformandolo in nitrato.

La trasformazione è ulteriormente favorita in presenza di umidità e di calcio, come quello che si trova negli intonaci; di conseguenza la formazione di salnitro è un fenomeno che affligge soprattutto gli immobili costruiti in terreni ad alto tenore di umidità; quest’ultima tende a penetrare nelle fondazioni e risale attraverso le pareti e i pilastri, manifestandosi dal basso verso l’alto. Proprio per questa ragione, infatti, è nota anche come umidità di risalita.

L’elevata umidità, unita al carbonato di calcio presente negli intonaci, crea le condizioni ideali che permettono ai batteri nitrificanti di prosperare e genera le efflorescenze saline comunemente note come salnitro. Quest’ultimo, a differenza delle muffe fungine, non è dannoso per la salute umana, ma è altamente corrosivo per l’acciaio, il cemento, il calcare, i mattoni, il calcestruzzo e le opere in muratura in generale; queste, una volta attaccate dal salnitro, cominciano inesorabilmente a disintegrarsi.

La disgregazione procede tanto più rapidamente quanto più estese diventano le infiltrazioni di umidità all’interno delle pareti; di conseguenza il salnitro può causare gravissimi danni agli edifici, accelerando in maniera inesorabile il loro degrado strutturale al punto da causare cedimenti o addirittura crolli. La pittura antimuffa è inutile contro il salnitro, quindi per cercare di risolverlo quanto prima e nel migliore dei modi è di vitale importanza rivolgersi a una ditta specializzata nel settore.

Redazione

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