Categorie: Ambiente

Nauticlub Castelfusano. Vela e disabilità con il vento in poppa

La sala del circolo sportivo è ad un passo dal mare e le ultime imbarcazioni a vela sono state riportate all’asciutto già da un po’. Il rosso del sole che annega nel mare colora gli ultimi colpi del beach volley, poco più in là.

Cominciano ad arrivare tutti. Ospiti, soci e pubblico prendono posto mentre gli schermi trasmettono già le immagini di repertorio delle imbarcazioni che prendono il mare e raccontano, eloquenti, quella emozione in più.

“La vela come sport per tutti”. Questo lo slogan della serata alla quale sono invitati politici, dottori, medici e volontari che lavorano nell’ambito dello sport, del sociale, dell’autismo, della disabilità.

Ed è proprio da quello slogan che l’idea di proporre l’insegnamento delle tecniche marinare anche a ragazzi diversamente abili è stata pensata, proposta, attuata.

“Conoscere il mare e la sua magia, dice Enrico Armieri, uno dei soci storici del circolo, doveva diventare una grande e meravigliosa opportunità per tutti. E così è cominciata l’avventura”.

Il Nauticlub si fregia del marchio FIV (Federazione Italiana Vela) e non pochi grandi professionisti dello sport sono passati da qui.

Nel frattempo la sala è gremita e il Presidente, Fabrizio Cannamela, prende la parola inaugurando l’incontro. “Le immagini che vedete scorrere sugli schermi  parlano da sole. I ragazzi, accompagnati dagli istruttori, si sono dimostrati eccezionali in ogni situazione. Mi auguro, e siamo qui anche per questo, ha concluso, che questa emozionante esperienza possa continuare e migliorarsi ulteriormente nel tempo”.

Così, si raccontano le esperienze che i ragazzi hanno vissuto in mare e la cura con la quale si sono occupati della barca che hanno, poi, iniziato a governare da soli. Gli istruttori, presenti anch’essi alla serata, spiegano, ricordano, si emozionano. E poi, è la volta della politica, dei rappresentanti delle ASL, dei medici. Presenti,  tra gli altri, la Senatrice Fabiola Anitori, Emanuela Droghei, Andrea Balbi, Monica Valeri, Enrico Nonnis, Matteo Rodari, Leonardo Zerulo e Fabrizio Grossi. Tutti concordi nel giudicare più che positiva l’esperienza. Ad auspicarne il prosieguo.

C’è anche qualcuno di quei ragazzi, tra il pubblico. Uno di loro, dicono,soffre di autismo. Ma, da un po’, spiegano entusiasti, dopo aver vissuto il mare e la barca a vela, ha ottenuto finalmente di tenere le chiavi di casa in tasca. Una piccola, grandissima vittoria che sa di sale, di vento, di mare.

Redazione

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