Neonato morto, Asl Roma 2 replica alle accuse: al Pertini le mamme sono seguite, non lasciate sole

L’ospedale Pertini “è punto di riferimento per la città di Roma e in particolare la ginecologia e l’ostetricia”

Ospedale Sandro Pertini

Ospedale Sandro Pertini di Roma

“Con riferimento alle affermazioni riportate dai giornali, probabilmente dettate dalla condizione emotiva dei familiari, che le madri non siano seguite adeguatamente”, la Direzione strategica della Asl Roma 2 in merito al decesso del neonato avvenuta lo scorso 8 gennaio all’ospedale Pertini “respinge in maniera categorica questa rappresentazione in quanto non vi sono carenze di personale in servizio.

Soddisfazione da parte dell’utenza

Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività.

Documentazione consegnata alla magistratura

Nel caso specifico l’Azienda, “come da prassi, ha attivato immediatamente un Audit clinico per verificare la correttezza e l’aderenza alle best practice e l’appropriatezza delle procedure, ed ha consegnato alla magistratura tutta la documentazione in possesso al fine di consentire uno svolgimento delle indagini che conduca, il più rapidamente possibile, a ricostruire la dinamica degli avvenimenti e ad accertare eventuali responsabilità”.

L’ospedale Pertini, puntualizza la nota, “è punto di riferimento per la città di Roma e in particolare la ginecologia e l’ostetricia garantiscono un’assistenza di qualità alle donne nel percorso della gravidanza, raggiungendo nel 2022 un totale di 916 parti effettuati con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti.

Pratica del rooming-in / procedure aggiornate

La pratica del rooming-in è ormai consolidata nel contesto nazionale ed internazionale per sostenere il contatto tra neonato e mamma, sin dalle prime ore dopo la nascita. Infatti l’OMS e l’UNICEF promuovono questo modello organizzativo, che permette al piccolo e alla neomamma di condividere la stanza 24 ore su 24.

Per questo motivo il rooming-in viene attuato anche nell’ospedale Pertini, dove tutte le puerpere vengono informate dei rischi connessi alla gestione del bambino, venendo peraltro edotte, anche con la sottoscrizione di un modulo, sulle azioni da effettuare per evitare il verificarsi di eventi avversi. Nell’ottica di un miglioramento continuo le procedure che descrivono il percorso della gestante dal pre parto al post partum, vengono costantemente aggiornate e migliorate, come avvenuto anche recentemente”. (Com/Red/ Dire)