Cronaca

Ogni giorno nella Capitale succede di tutto: omicidi, furti, truffe, incidenti, accidenti

Ogni giorno e ogni notte nella Capitale succede di tutto: omicidi, furti, truffe, incidenti, accidenti. La sequela degli avvenimenti mostra una pericolosità che lascia sgomenti. Sono i rischi che ciascun cittadino affronta ogni giorno. Come porvi un freno? Come cambiare questa realtà?

Mi sono messo a sfogliare le notizie su Roma, tra il 22 sabato e il 24 luglio lunedì. Un panorama deprimente di fatti di cronaca. Avrei potuto estendere le notizia alla politica e ad altri temi di carattere economico o cronaca rosa ma ho volutamente ristretto il campo per fare una riflessione sulla pericolosità della vita, in una metropoli moderna. Poteva andare peggio ma poteva anche non apparire questa sequenza di truffe, furti, rapine con alla base esclusivamente il tornaconto personale.

Quello che mi salta agli occhi è un solo termine: egoismo. Solo con questo termine si riesce a spiegare quello che sta alla base delle notizie che ho trovato e ho messo in fila per trarne una impressione. Non è una ricerca scientifica. Non si vuole dimostrare niente. Solo fermarsi a riflettere sulla vita che viviamo, che ci circonda. Su quello che accade attorno a noi e che potrebbe anche coinvolgerci, solo a essere meno fortunati.

Incendi, traffico di droga, furti e omissione di soccorso

Scambisti nel parcheggio del sesso. Il biglietto d’ingresso costa solo 4 € l’ora.

La serata in discoteca, all’Eur, finisce in tragedia, muore a 27 anni per overdose. La droga era stata acquistata da altri 4 amici nella stessa serata.

Incendio a Talenti. Un attico va in fiamme al quinto piano di una palazzina in via Capuana. Nessun ferito.

Cinque chilometri di fuga sulla Clio. Aveva svaligiato l’auto di alcuni turisti. L’inseguimento per le vie del centro, dall’isola Tiberina a Monteverde. Alcuni passanti assistono al furto di borse e zaini da una Panda in sosta e poi vedono la Clio darsi alla fuga. Il ladro viene bloccato sulla Gianicolense dalla pattuglia della polizia che lo inseguiva.

Morto un motociclista a Roma alle 8.30 del 24 luglio. L’incidente è avvenuto in via Casale San Pio. La vittima è un 51 enne investito da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso. I vigili hanno trovato un fanalino di una vettura che potrebbe essere quella indiziata.

Omicidio Michelle Causo, Il 17 enne dichiara al giudice che la ragazza gli aveva puntato la pistola contro.

La ‘Ndragheta a Roma ha una sua base storica in alcune famiglie, gli Strangio e i Nirta. Una specie di holding internazionale della droga che opera nella Capitale. Il giro di affari coinvolge Belgio, Germania e Australia.

Rapine, truffe a danno di anziani, risse e incidenti

Una notifica sullo smartphone ogni volta che si prende una multa.

Con l’approssimarsi del Giubileo sempre più commercianti e residenti dl centro scelgono di vendere locali e appartamenti e scappare in periferia. Si possono realizzare utili importanti.

Sciopero dei mezzi a Roma lunedì 24 luglio.

Venerdì 21 luglio rapinano in tre con un taglierino la Cassa di risparmio di Orvieto in via Tiburtina.  Sono scappati con 1.000 euro!

A 16 anni si spaccia per dipendente delle Poste e truffa gli anziani.

A Centocelle un furgone si ribalta dopo lo scontro con un’auto in via delle Robinie.

A Marino discussione fra un ragazzo e un fruttivendolo. La lite è sfociata in una rissa ai Castelli Romani. Quattro uomini tra i 20 e i 50 anni sono stati coinvolti e arrestati in flagranza di reato, un minorenne fermato a piede libero. Sono stati portati tutti al carcere di Velletri.

Raffica di malori tra i turisti al Colosseo. Per il gran caldo la gente sviene e manca un servizio di soccorso efficiente.

Incendio a bordo strada: il fumo invade le corsie e i vigili sono costretti a chiudere un tratto della Pontina. All’altezza tra Castel di Decima e Castel Romano, poco dopo le 15 del 24 luglio, le fiamme delle sterpaglie aggrediscono un’auto e un furgone.

Truffano un’anziana signora e le portano via soldi, bancomat e fede nuziale.  Inseguiti da due investigatori della squadra mobile tra Conca d’Oro e Prati Fiscali vengono fermati, uno è minorenne. I vigili sono stati attirati da un ragazzo solo, che aspettava all’interno di una vettura. L’altro era ancora a casa dell’anziana signora ed è stato sorpreso con la refurtiva in mano.

Viviamo una condizione di costante rischio per la vita

È normale? Vi sembra una cosa scontata? Purtroppo in molti risponderanno di sì. Ci siamo abituati a vivere come in un manicomio, tra comportamenti assurdi, senza attenzione, senza rispetto, nella volontà di sopraffare il prossimo, che poi sempre più sono persone fragili, anziani, non in grado di difendersi. Che razza di vigliaccheria è mai questa? Come si fa a non avere un minimo di ritegno e di vergogna anche solo per pensare di colpire un motociclista e non fermarsi a verificare che gli è accaduto? Per non essere costretti a pagare!

Come si fa a rapinare una vecchietta e non fare mente locale che la stiamo gettando nella disperazione? Siamo gestiti da turpi individui organizzati in cosche, in bande, che fanno della criminalità, il loro pane quotidiano. Gente che ci cammina accanto, che pranza vicino a noi, viene in chiesa con noi, va a fare shopping come noi. Solo se mi fermo a pensarci mi spavento.

Non bastano le forze dell’ordine, non basta la repressione

Non possono bastare Polizia e Carabinieri per fermare questa onda nera. Non è possibile immaginare che si possa cogliere sul fatto ogni ladruncolo, ogni mafioso, ogni responsabile di omicidio stradale. Alcuni passanti si sono attivati per avvisare la polizia a Trastevere e hanno permesso la cattura del ladro, dopo un folle inseguimento fino alla Circonvallazione Gianicolense. È forse l’unica notizia positiva. Accanto ad altre in cui la fortuna degli agenti s’è rivelata la sfortuna dei ladri.

Ma possiamo andare avanti con la fortuna? Serve un cambio di passo. Una proposta che cambi l’inerzia dei cittadini, che li faccia uscire dal guscio di paura e menefreghismo in cui lo spavento li chiude, di fronte a tanta velleitaria violenza. Ogni discussione si può tramutare in rissa, ogni scontro verbale in un ferimento o in un omicidio. Ogni incidente può causarne altri peggiori.

Ogni persona che ti passa accanto potrebbe essere colui che vuole derubarti, toglierti un portafogli, la bici, la moto, la vita. Quello che regola i rapporti umani è diventata la violenza e nulla più, la sopraffazione, l’egoismo. Come recuperiamo la tolleranza, il rispetto, la socialità?  Ci vuole più cultura. Ci vuole più arte, più conoscenza, più bellezza intorno a noi. Solo così si riesce a bloccare la tracotanza, la capacità distruttiva delle relazioni di oggi.

Ci vuole una piccola rivoluzione dentro ciascuno di noi

Non sto parlando di singoli eventi. Ma di una richiesta di solidarietà e di scambio che parte dalla gente. La voglia di tornare a godere delle cose semplici e belle della vita. La possibilità di tornare a fidarsi. In tanti scappano dalla città per cercare nei paesini questi valori. Sono processi che si possono costruire perché sono quelli verso cui la maggioranza dell’umanità è sempre stata attratta. La comunicazione e la socialità fanno parte del nostro modo di essere.

Quello che ci fa allontanare da questi valori sono spesso le ingiustizie, la miseria, la fame, la mancanza di rispetto, con cui a volte le persone vengono trattate. Dobbiamo pretendere che lo Stato investa in quello che ci aiuta a vivere meglio. Non più vitalizi, sotterfugi, leggi ad personam. Per questo investire sulla scuola e sulla ricerca scientifica è basilare per darci più istruzione e più conoscenza. Per farci sentire più protetti. Investire nello spettacolo teatrale, anche quello popolare, di strada, è un segno su quale sia la direzione da prendere.

Non possiamo continuare con il Grande Fratello, l’Isola dei famosi, i Pacchi e pensare che la gente esca migliore dopo aver assistito a certe porcherie, basate sul pettegolezzo, la maldicenza, la fortuna sfacciata che dovrebbe cambiare la vita.  La vita si cambia col sudore e con la determinazione non con “i colpi di culo”.

Non dovremmo consentire che si risolvano i problemi con i conflitti militari

Se noi -e i nostri ragazzi- vediamo che siamo dediti alle armi, alla distruzione del mondo, indifferenti ai temi sociali e ambientali, per sprecare, consumare, distruggere anziché preservare, curare, far crescere, come potremo mai migliorare la qualità della vita? A pochi chilometri da noi dei giovani muoiono, a centinaia di migliaia, per pochi centimetri di terra contaminata. Se c’è un invasore lo si doveva fermare prima, perché lo si sapeva ed era possibile.

La guerra serve a chi ha invaso e a chi aiuta i resistenti. Gli unici che ci hanno guadagnato sono le imprese belliche e le banche non certamente il popolo. La guerra è uno scempio di uomini e di soldi. La questione ambientale non è solo un fatto economico, è una scelta di vita, di rispetto per la natura, per sé stessi.

Dalle piccole cose inizia questa rivoluzione culturale: la raccolta differenziata, far sedere un anziano sul tram, aiutare ad attraversare la strada a un cieco, non abbandonare il cane di casa, non maltrattare la moglie, non fregare il prossimo, non evadere le tasse ma chiedere una imposizione più equa. Sono gesti piccoli ma che aprono a un diverso modo di vivere la vita e relazionarsi al prossimo.

Combattere sempre il sopruso e l’ingiustizia, vivere in pace e in armonia, queste sono le uniche finalità che possono cambiare il mondo in meglio, per non farci vivere nel perenne rischio che una pallottola ci prenda per caso, davanti a un bar, bevendo con gli amici, come pure è successo.

Carlo Raspollini

Autore e regista televisivo, responsabile marketing, consulente gastronomo e dello spettacolo, viaggiatore.

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