Cronaca

Omicidio Primavalle, inquirenti non credono al racconto del presunto killer

Mancano poche ore alle esequie di Michelle Maria Causo, la 17enne uccisa a Primavalle, periferia di Roma, e mancano ancora delle risposte per fare chiara luce sul barbaro omicidio.

Gli investigatori anzitutto non sono convinti di ciò che il giovane, sospettato di essere l’autore del delitto, ha raccontato. Secondo la sua confessione, resa davanti al gip del tribunale dei Minorenni, avrebbe ucciso la coetanea per un piccolo debito di droga.

Debito più alto di 30 euro

Una somma irrisoria: 20/30 euro che l’arrestato avrebbe dovuto restituire alla vittima. Potrebbe esserci però dell’altro: una delle ipotesi è che il giovane abbia tentato un approccio e, al rifiuto, abbia perso la testa. E, comunque, nella periferia romana si parla di un debito assai più alto: almeno 1500 euro che il 17enne avrebbe dovuto alla sua vittima.

Nuovo sopralluogo nella casa dell’omicidio

Al momento all’arrestato è contestato l’omicidio volontario aggravato dal vilipendio e dall’occultamento di cadavere. Ma a queste potrebbero aggiungersi altre aggravanti. Sicuramente nei prossimi giorni è previsto un nuovo sopralluogo della Polizia Scientifica nella casa dell’orrore di via Giuseppe Dusmet: all’interno potrebbero nascondersi altri misteri.

È per questo che il giovane arrestato ha tentato, senza riuscirci completamente, di pulire le tracce di ciò che aveva fatto? A chiarire questo aspetto ci penseranno le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Roma. Al vaglio anche buste, teli e coperte rinvenuti nel carrello usato per trasportare il corpo della 17enne e che potrebbero essere stati utilizzati proprio dal presunto assassino per pulire in parte il pavimento sporco di sangue.

Analisi dei cellulari del killer e della vittima

Tentativo comunque fallito anche questo, come quello di nascondere il corpo della minore. Altro elemento importante arriverà dall’analisi delle memorie dei telefonini del killer e della vittima, sequestrati a casa del 17enne, come anche di altri apparecchi acquisiti nel corso della stessa perquisizione. Potrebbero contenere le informazioni necessarie per ricostruire la natura dei reali rapporti fra Michelle e il coetaneo. È uno dei punti chiave dell’indagine.

Il killer ha agito da solo?

Al momento, secondo quanto appreso dall’agenzia Agi, sembrerebbe che ad agire sia stato il solo arrestato. Tuttavia, al momento, non è possibile escludere completamente la pista dei complici. Il 17enne potrebbe, infatti, aver contattato qualcuno per chiedere aiuto dopo l’omicidio per sbarazzarsi del corpo di Michelle.

Anche su questo punto saranno importanti i risultati dell’analisi sui telefoni sequestrati. L’arma del delitto? Inizialmente si era parlato di un coltello a serramanico, ma in realtà il killer ha utilizzato invece un coltello da cucina.

Ma perché Michelle ha accettato di andare a casa di quello che poi sarà il suo carnefice? A quasi una settimana dall’omicidio anche a questa domanda non c’è una risposta chiara: dall’esame autoptico è emerso che la ragazza è stata presa di sorpresa e non ha avuto il tempo di reagire. Sei coltellate che non le hanno lasciato scampo. La 17enne si fidava del coetaneo, infatti anche nei giorni precedenti era andata a trovarlo. Nemmeno lei si aspettava che, quella dello scorso 28 giugno, sarebbe stata l’ultima volta. 

Silenzio per onorare il ricordo di Michelle

Alla luce delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa da più persone, in particolare da coetanei della ragazza, dalle quali emergerebbero – ci si permette di dire – fantasiose ricostruzioni circa il movente del reato, tali persino, in alcuni casi, da pregiudicare l’onore e il decoro della vittima e tenuto conto, peraltro, dello stato a oggi embrionale delle indagini giudiziarie, si chiede – in vista delle esequie che si svolgeranno il giorno 5 luglio – di serbare un compassionevole silenzio, onde onorare al meglio il ricordo di Michelle, nel rispetto dell’inconsolabile dolore dei suoi familiari”.

A comunicarlo sono i legali dei genitori di Michelle, gli avvocati Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso. Viene espresso, inoltre, “apprezzamento per le tantissime manifestazioni di solidarietà e cordoglio da parte di amici, conoscenti e comuni cittadini nei confronti della povera Michelle Maria Causo, rimasta vittima, come noto, di un efferato, quanto immotivato delitto”. (Agi)

Redazione

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