Omicidio stradale, investita donna di Sezze: arrestato

I fatti nel dicembre 2015, quando perse la vita Addolorata De Benedectis. Denunciate due persone per favoreggiamento

Alle 11 si terrà presso il comando provinciale di Latina dei Carabinieri un incontro stampa nel quale verranno approfonditi dettagli in ordine all'arresto operato del pirata della strada che il 12 dicembre 2015 uccise, a seguito di investimento, la signora Onorina De Benedittis, di 91 anni. Altre due persone, tra cui un rottamatore, denunciate per favoreggiamento personale.

AGGIORNAMENTO, IL COMUNICATO DEI CARABINIERI:

I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, coadiuvati dal personale del nucelo operativo ecologico di Roma e da un’unità cinofila in servizio presso la stazione carabinieri A.M. di Borgo Piave nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione a  3 provvedimenti di misura cautelare ( 1 sottoposizione agli arresti domiciliari e due obblighi di p.g.), emessi dal GIP presso il Tribunale di Latina Dott.ssa Laura Matilde CAMPOLI, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili  di omicidio con dolo eventuale e inottemperanza agli obblighi di assistenza in caso di incidente, e gli altri due di favoreggiamento personale. I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo e coordinata dal Sost. Proc. presso la Procura della Repubblica di Latina Dott.ssa Simona Gentile, a seguito del sinistro con esito mortale verificatosi a Sezze nel novembre 2015.

La sera del 12 novembre 2015, alle ore 18.00 circa, un’autovettura che percorreva a forte velocità la Via Variante di Sezze, aveva investito DE BENEDICTIS ADDOLORATA (conosciuta come Onorina), pensionata 86enne originaria di Corato (BA) e residente a Sezze, allontandosi da luogo del sinistro senza prestare soccorso. L’anziana donna, trasportata con urgenza presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, era deceduta nella nottata a causa delle gravi lesioni riportate.

I primi accertamenti, condotti dalla Stazione Carabinieri di Sezze, avevano consentito di raccogliere pochi elementi in quanto sul luogo dell’incidente non erano state rinvenute tracce utili alle indagini. L’unico spunto fornito da alcuni passanti era costituito dalle indicazioni, peraltro estremamente confuse e generiche, sull’autovettura che aveva provocato il sinistro, descritta come un’utiliatria di colore bianco. In considerazione della complessità degli accertamenti richiesti, nonché della gravità del fatto, che aveva destato sconcerto ed allarme tra la cittadinanza, le indagini venivano quindi delegate al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale. 

Nonostante la penuria di indizi le investigazioni non solo consentivano di ricostruire la dinamica del sinistro, addivenendo all’identificazione del pirtata della strada, ma riuscivano altresì a documentare le modalità con la quale lo stesso, favorito da alcuni conoscenti, si era disfatto del mezzo ed aveva tentato di eludere le investigazioni.

L’attività investigativa consentiva infatti di acclarare che:

LEGGERI Mauro, 27 enne di Sezze, la sera del 12.11.2015, alla guida di una fiat uno di colore bianco, sprovvista di assicurazione, di proprietà della propria madre convivente, percorreva la via Variante di Sezze a velocità elevata e non adeguata all’orario notturno e alle scarse condizioni di visibiltà, in un tratto scarsamente illuminato ed in leggera pendenza, investiva la de benedictis addolorata, che stava rientrando a casa. lo stesso quindi si allontanava dal luogo del sinistro omettendo di prestare soccorso all’anziana donna;

A. T. 26enne, compagna non convivente del Leggeri,  durante le indagini ometteva di riferire le circostanze dell’investimento di cui era a conoscenza, e si attivava cercando persone che fossero disposte a fornire false testimonianze finalizzate a fornire un alibi al LEGGERI;

R. E., 53enne, gestore di un “centro raccolta veicoli” situato a  Maenza, benché consapevole  della provenienza delittuosa del veicolo coinvolto nel sinistro mortale, provvedeva alla immediata rottamazione, al fine di occultare le prove.

Il LEGGERI è stato sottoposto agli arresti domiciliari in quanto ritenuto responsabile di omicidio con dolo eventuale e inottemperanza agli obblighi di assistenza in caso di incidente prevista dal codice della strada, poiché dopo aver provocato l’incidente si allontanava repentinamente senza prestare alcun soccorso, accettando pertanto con la sua condotta il rischio di realizzare l’evento criminoso.

Agli altri due indagati, sottoposti agli obblighi di P.G. viene contestato il favoreggiamento personale per le condotte sopra descritte.

 

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