Ora solare, cambio il 31 ottobre: si risparmia ma l’Europa è divisa

Tra sabato e domenica si torna all’ora solare. Ecco i dati di Terna sui risparmi e sui consumi. La scelta divide l’Unione Europea

Orologio

Orologio

Tra la notte di sabato 30 e di domenica 31 ottobre, si tornerà all’ora solare. Si dormirà di più, con le lancette che si sposteranno indietro da un’ora, ma si perderà un po’ di luce.

I dati su consumi e risparmi

Come riportato dal Corriere.it, Terna, società che gestisce la rete di trasmissione in Italia ha calcolato che nei sette mesi di ora legale abbiamo risparmiato 450 milioni di kWh, con un risparmio economico che si aggira intorno ai 105 milioni di euro.

Inoltre, dal 2004 al 2021, Terna rivela che il minor consumo di energia elettrica nazionale dovuto all’ora legale è stato di circa 10,5 miliardi di kWh: oltre 1,8 miliardi di euro risparmiati. Un altro dato è quello sulla sostenibilità ambientale: grazie al minor consumo elettrico si sono evitate circa 215 mila tonnellate emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Una scelta che divide l’Europa

Nell’Unione Europea il cambio dell’ora è in vigore dal 1976. Nel 2019 il Parlamento europeo si è espresso favorevolmente alla fine del cambio dal 2021. Ogni Stato membro però è libero di decidere se mantenere l’ora legale o solare. Italia e Francia ad esempio, dovrebbero mantenere i due orari. I Paesi del Nord invece propendono per l’ora solare a 12 mesi.

A causa del Covid e della conseguente pandemia, la scadenza del 2021 è stata rimandata. Adesso sorge però un problema causato dalla libera scelta: in Europa ci saranno orari diversi oltre ai fusi orari già esistenti. Nonostante la maggioranza dei Paesi dell’Unione – fa sapere il Corriere.it – sia d’accordo sull’abolizione del cambio dell’ora, non convergono sulla decisione tra ora legale e quella solare.

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