Ordine di Malta, quello di ieri e di oggi

Cos’è oggi l’Ordine di Malta, una delle istituzioni più antiche della civiltà occidentale e cristiana?

Il Sovrano Ordine di Malta è una delle istituzioni più antiche della civiltà occidentale e cristiana. Ordine religioso laicale della Chiesa Cattolica sin dal 1113 e soggetto di diritto internazionale, il Sovrano Ordine di Malta ha relazioni diplomatiche con più di 100 Stati e con l’Unione Europea ed è ha lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite. Teoricamente neutrale, imparziale e apolitico gode del diritto di extraterritorialità delle sue sedi tra le quali quella di via Condotti e dell’Aventino a Roma. 

La sua nascita risale al 1048 quando alcuni mercanti dell’antica repubblica marinara di Amalfi ottennero dal Califfo d’Egitto il permesso di costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede o razza che lì si recavano in visita ai luoghi santi delle tre confessioni religiose. Successivamente divenne indipendente sotto la guida di colui che si assume come suo fondatore, il Beato Gerardo. Con la bolla del 15 febbraio 1113, Papa Pasquale II pone l’ospedale di San Giovanni sotto la tutela della Chiesa, con diritto di eleggere liberamente i suoi superiori, senza interferenza da parte di altre autorità laiche o religiose. In virtù di tale bolla, l’Ospedale diviene un ordine religioso laicale. Tutti i cavalieri erano religiosi, legati dai tre voti monastici, di povertà, castità e obbedienza.

Era quello il periodo delle crociate, delle continue guerre tra cristiani e musulmani per liberare i luoghi santi dalla presenza degli infedeli (tali erano i cristiani per i musulmani) o dei musulmani da parte dei crociati; ma erano anche tempi in cui soprusi, violenze gratuite, ruberie, brigantaggio erano la norma e così, in seguito alla costituzione del Regno di Gerusalemme, l’Ordine fu costretto ad assumere la difesa militare dei malati e dei pellegrini e a proteggere i propri ospedali e le strade principali. Alla missione ospedaliera l’Ordine aggiunge la difesa della fede adottando, come simbolo, la bianca Croce ottagona, che ancora oggi è il suo segno distintivo. Nel corso della sua storia l’Ordine si arricchì dei beni sottratti ai cavalieri templari, alcuni dei quali confluirono in esso in seguito alla soppressione dei templari avvenuta ufficialmente nel 1312. Tante vite, dunque, donate per la difesa della fede da nobili che erano disposti a sguainare la spada a difesa della cristianità abbandonando agi e ricchezze e a costo della propria esistenza terrena; eppure oggi l’Ordine di Malta, a parte il ricordo, mantiene ben poco di quell’antico sacrificio di vite umane e di quello stoico esempio di integerrimo stile di vita. Oggi, soprattutto in Italia, la vita dell’Ordine si basa sulle attività di vetusti nobili che, a tutti i costi, combattono per una visibilità e un potere personale che va ben oltre i valori ultrasecolari e preziosi dello SMOM. Lotte di potere per ricoprire ruoli e incarichi sono all’ordine del giorno tra equilibri precari e interessi ben precisi per raggiungere i quali non esistono regole; tutto è ammantato da un perbenismo e un formalismo anacronistici che nascondono ben altro e che, al momento opportuno, vengono spazzati via per esprimere i veri obiettivi di ciascuno.

E i giovani? Le parole espresse, in molteplici  occasioni, dal precedente gran maestro (defenestrato da papa Francesco nonostante i forti dubbi sulla possibilità di adottare un simile provvedimento) e dall’attuale gran maestro, Fra' Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, sono sempre state belle, edificanti, rivolte ad una innovazione e sempre nel senso di concedere spazio a coloro che possano rinnovare le fila dello SMOM permettendo che nuova linfa dia un impulso vitale all’Ordine. Tuttavia sono state esclusivamente parole che lasciano il tempo che trovano in quanto prive di un effettivo e concreto seguito; gli unici giovani che trovano posto sono i rampolli delle famiglie e delle casate i quali vengono proiettati in una competizione simile a quella che vede protagonisti i padri, una "gara" in cui le attività umanitarie di aiuto del povero sono messe in atto a condizione che; giovani si, ma sempre presenti negli ambienti del jet set romano pronti a mostrarsi in un gioco mediatico e non. Tanti altri giovani, senza alcun blasone e privilegio e appartenenti al CISOM (il corpo di soccorso dell’Ordine), settore visto come quello dei figli di un dio minore, hanno sempre cercato di portare avanti il nome dello SMOM ma con un interesse mal condiviso dai nobili vertici sempre pronti a “vendersi” le buone azioni di coloro i quali, in più occasioni, in massa hanno abbandonato il CISOM, viste anche le fondate rimostranze indirizzate invano agli alti vertici dello SMOM per vedere tutelati i propri interessi morali, per fondare altre realtà di aiuto del prossimo; così dalla Calabria alla Sardegna, dal Piemonte alle Marche.

Questo è l’altro volto dello SMOM, in cui la morte di centinaia di cavalieri del passato, avvenuta in nome del  motto  “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”, protezione della fede e rispetto del povero, è un lontano ricordo che fa parte soltanto della storia e molto poco attinente ad un presente in cui, però, l’Ordine di Malta di altri Paesi tra i quali Germania e USA accenna a distinguersi dai “confratelli” italiani intenti anche a gestire ed amministrare patrimoni immobiliari e vitivinicoli dell’Ordine o catene alberghiere e latifondi di famiglia.

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